Al via i mondiali di Budapest: Paltrinieri e Pellegrini guidano gli azzurri a caccia di medaglie

Giovedì 13 Luglio 2017 di Piero Mei
Al via i mondiali di Budapest: Paltrinieri e Pellegrini guidano gli azzurri a caccia di medaglie
Un Paese senza mare, ma al massimo con un lago, il Balaton, che chiamano il “mare magiaro” pure se non è fra i top 50 della Terra per estensione, ospita da oggi i mondiali dell’acqua, quelli dei cinque sport che si svolgono “a mollo”, il nuoto, che avrà l’ultima settimana, la pallanuoto (maschile e femminile) lunga fino a fine luglio, i tuffi (quelli da grandi altezze, giù da 27 metri i maschi, da 20 le femmine, nelle acque del “bel Danubio blù” come suonano i valzer classici, ma blù non è più, anzi è biondastro tipo Tevere, sono nel finale), il nuoto sincronizzato e quello di fondo, che si farà proprio nel Balaton. Oggi si comincia senza consegna di medaglie: eliminatorie di tuffi da 1 metro (Tocci e Rinaldi fra i ragazzi, Bertocchi e Pellacani fra le ragazze= e eliminatorie del sincro, il solo con Linda Cerruti e la stessa Linda con la Ferro nel duo.

SENZA TANIA
Si comincia con i tuffi e Tania Cagnotto, anziché l’ “uno-due,trè” con la “e” aperta come Mike Bongiorno, con cui comandava la sincronia con la Dallapè, accompagnerà e illustrerà le gare via Rai. Ci sono volti nuovi tra trampolino e piattaforma, ma anche volti soliti, come Tom Daley che si fa il video-selfie mentre vola dai 10 metri, i tanti cinesi eccetera eccetera. Gli azzurri “so’ ragazzi”, una pattuglia di giovani sui cui puntare più per il futuro che non per l’immediato presente, però mai dire mai nelle gare di coppia o in quelle di Giovanni Tocci, ragazzo di Calabria di una serietà, passione e dedizione tutte straordinarie.

TABLET A BORDO VASCA
Mentre i tuffatori continuano la tradizione di “sciughi”, la pelle di daino che usano prima di salire su trampolino o piattaforma, i tecnici a bordo vasca hanno tutti il tablet: appena i malcapitati (o ben capitati, dipende dal tuffo) emergono, ecco che li placcano e gli mostrano le immagini. Gli atleti annuiscono alle osservazioni, ma hanno l’aria di sopportare la tecnologia. I canadesi sono agguerritissimi e promettono medaglie (o le minacciano, questione di punti di vista).

MA L’AMORE NO
Non sempre “vincit amor”, come nel detto latino: nel team event, la gara di tuffi mista che somma i punteggi di lui e di lei (nei tuffi sincronizzati invece si vola insieme) la coppia italiana selezionata dal tecnico Oscar Bertone sarà Tocci-Bakti anziché la giovanissima e innamorata Barbu-Pellacani. Per i due ragazzi c’è tempo: non è una scelta alla Don Rodrigo, questo team event non s’ha da fare né domani né mai come il matrimonio dei Promessi Sposi; dopodomani chissà.

FACCE DA MEDAGLIA
Con crescente curiosità si guarda al sincro misto, la coppia uomo-donna, condotta con filosofie diverse. L’americano Bill May, il primo sincronetto, cerca di imitare le donne, il nostro Giorgio Minisini fa invece l’uomo che fa il nuoto sincronizzato. Al momento, in Italia, lo seguono 73 tesserati. Qui le coppie miste saranno fra 10 e 11. Le squadre si allenano, e suona la Habanera per alcune ragazze: non è la Callas a cantare “l’amour est un oiseau rebelle”. Bill May da un lato della zona di riscaldamento si spruzza vapore. Con le coppie (Minisini-Flamini nel tecnico, e Minisini-Perrupato nel libero) l’Italia guardia al podio, gli ottimisti a due come fu a Kazan. Ma stavolta la concorrenza è numericamente più alta e sempre più lo sarà essendo la specialità neonata e prendendo sempre più piede lo sport misto, con i genders che gareggiano insieme.

QUELLI CHE...
Abituati al podio, l’attesa è forte per il Settebello e Setterosa. Facile non è per nessuno, e poi con l’Ungheria in casa, la Serbia uomini e le pallanuotiste americane con la portiera nera che para più di Buffon! Ma l’Italia a Rio salì sul podio in tutti e due i casi, ed è un fatto rarissimo. Le squadre puntano dunque “a egregie cose”. Il Settebello è la “generazione 3.0”, cioè il terzo ciclo olimpico con cittì Campagna: fu argento a Londra e bronzo a Rio. Il Setterosa del cittì Conti è realtà consolidata. Non saranno a Budapest, dopo l’addio azzurro, due riferimenti, il portiere Tempesti e la bomber Di Mario. Ma nessuno guarda a queste nazionali come “postolimpiche”, bensì come “preolimpiche” con vista Tokyo.

SUL LAGO DORATO
Rachele Bruni, medaglia in Brasile, guiderà il gruppo del fondo sul lago Balaton; una novità è Martina Rita Caramignoli passata dalla piscina alle acque libere (cammino che sperimenterà poi Gregorio Paltrinieri direzione Tokyo); medaglie da difendere l’oro di Ruffini e il bronzo di Furlan. E la speranza che “il fondo non tradisce mai”.

SCALDANO I MOTORI
I nuotatori di Formula Uno, Paltrinieri, Detti e naturalmente la Pellegrini, quelli che sul sito della manifestazione sono stati chiamati la trinità (e hanno messo anche il santa, pur se tra virgolette) saranno a Budapest dal 22. In contemporanea con le Ferrari. I 1500 si disputeranno lo stesso giorno del Gran Premio d’Ungheria. Chi sorpassa chi? Quanto a facce da medaglia, nessuno sarebbe sorpreso da un’unghiata di Simona Quadarella alle spalle dell’imbattibile Katie Ledecky che nuoterà tutto lo stile libero dai 200 ai 1500 più le staffette, inseguendo il 7 d’oro; e chissà mai che il neo-poliziotto e prode ranista Nicolò Martinenghi...

MONDIALI DA RETE
Social, tablet, whatsapp e via digitando la stanno facendo da padroni. Ogni approfondimento di gare, orari, italiani eccetera eccetera su www.federnuoto.it per cominciare.
 
Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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