Nibali capitano azzurro al mondiale,
pronta la squadra per la Spagna

Lunedì 15 Settembre 2014 di Gabriele De Bari
Nibali capitano azzurro al mondiale, pronta la squadra per la Spagna
La Vuelta si è conclusa nel segno di Alberto Contador, al terzo successo su tre partecipazioni: un record. Il campione di Madrid, però, non parteciperà al Mondiale del 28 settembre, che si correrà a Ponferrada, suscitando la sdegnata reazione del ct spagnolo. Non è un percorso adatto alle sue caratteristiche e non ci pensa proprio a fare il gregario ai rivali-nemici, Valverde e Rodriguez. La Vuelta ci ha anche consegnato un piccolo-grande campione, il futuro del nostro ciclismo per le corse a tappe, che si è consacrato proprio sulle salite della Spagna: Fabio Aru, grazie a due successi di tappa e al quinto posto in classifica. Tutto questo va ad aggiungersi al terzo posto, con una tappa vinta, al Giro d’Italia.



SCALATORE PURO

Fabio Aru è nato a Villacidro, nel Cagliaritano, un talento autentico per la salita. La Sardegna e la Sicilia non sono mai state regioni di grandi corridori ma Nibali e Aru hanno smentito la tradizione e ora i più forti sono loro: un siciliano e un sardo, che corrono nella stessa squadra kazaka dell’Astana. Qualcuno sostiene che Nibali sia il presente e Aru il futuro ma i risultati dicono che il giovane sardo, 24 anni, non è soltanto una promessa ma una gran bella realtà e toccherà al ds Martinelli e ai dirigenti dell’Astana gestirlo nella prossima stagione. Visto come va forte in montagna, è difficile immaginare che Aru possa fare soltanto il gregario al vincitore del Tour de France. Il ragazzo di Villacidro è stato definito dalla critica spagnola come la più bella sorpresa della Vuelta, perché i suo scatti in montagna hanno incantato il pubblico e creato difficoltà agli avversari. Come Nibali ama correre all’attacco e lo spettacolo piace al pubblico. «Sono uno scalatore puro, le salite mi esaltano e ho vissuto una stagione fantastica, conquistando risultati che non avrei immaginato. Dopo il Giro volevo conferme in altre corse importanti, ero partito per la Vuelta nella speranza di vincere una tappa, ho fatto molto di più ma non conosco ancora i miei limiti. Adesso guarderò al campionato del mondo con fiducia, perché l’Italia potrà fare bene».



DA NIBALI AD ARU

Fabio Aru e Nibali correranno insieme domenica 28 un Mondiale che poco si adatta agli italiani. Il ct, Davide Cassani, non potrà contare su specialisti delle corse in linea, come Cancellara, Valverde, Gilbert, né su ruote veloci, come Dagenkolb, Bouhanni, Sagan, Matthews, e allora dovrà affidarsi alla vena di attaccanti nati, sotto la regia di Vincenzo Nibali. Sarà una nazionale azzurra che correrà all’attacco, nella speranza di far saltare i piani dei favoriti. Aru è uscito dalla Vuelta con una condizione fisica straordinaria e potrà sfruttare il duro strappo presente sul percorso, con punte all’undici per cento, da ripetere 14 volte. Alla fine qualcuno rischierà di pagarlo, se verrà affrontato sempre a tutta. Potrebbe essere proprio il ragazzo sardo il guastatore italiano del Mondiale. Cassani ha convocato 16 azzurrabili, che verranno ridotti a 11 giovedì prossimo, alla fine del Trittico lombardo che dovrà fornire indicazioni precise sulla forma di tutti i selezionati. Cassani è al primo anno da ct e guida una squadra che non vince la maglia iridata dal 2008. L’Italia correrà nel nome di Alfredo Martini, 22 volte sull’ammiraglia e 6 titoli in bacheca, il cui autografo figurerà sulle maglie azzurre. Sarà un’Italia senza punte particolari, che si affiderà a corridori esperti e alla baldanza atletica di Aru. L’emergente del ciclismo mondiale.
Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 08:36

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