Nibali: «Al Giro può accadere di tutto. E domani è un altro giorno»

Venerdì 27 Maggio 2016 di Francesca Monzone
Nibali: «Al Giro può accadere di tutto. E domani è un altro giorno»
Nibali è stato il mattatore della tappa. Una corsa superba, la sua, in ogni momento, segnale che lo Squalo ha ritrovato la salute che sembrava avere smarrito.

Vincenzo, dopo la straordinaria tappa di oggi pensa di poter vincere questo Giro?
«Domani sarà un altro giorno e si vedrà. Intanto parliamo di oggi. Posso dire che in alta quota mi trovo molto a mio agio. Domani ci saranno salite lunghe sulle quali mi trovo meglio rispetto a quelle brevi. La tappa sarà simile a quella di oggi: quindi, dovremo lavorare bene con la squadra e rimanere concentrati perché sarà sicuramente un giorno molto duro».

Pensa di poter tornare a vincere il Giro d'Italia ora, dopo essersi lasciato alle spalle i giorni neri?
«In questi anni ho sempre visto che nelle grandi corse a tappe può sempre succedere qualcosa: i giorni non sono mai gli stessi. Ad esempio, nei giorni scorsi ho avuto dei momenti molto difficili e oggi ho trovato il riscatto».
 
È riuscito a capire cosa le è successo in questi giorni di crisi dove l'abbiamo vista faticare molto? E cosa è cambiato ora?
«Non lo so davvero. Ora forse corro più da attendista pensando solo alla tappa. Poi quando sono arrivato in cima al Colle dell'Agnello, a 3 chilometri dallo scollinare, ho visto che c'erano molti corridori che soffrivano e ho cercato di accelerare. Abbiamo scollinato in tre, io, Chaves e Kruijswijk che però non avevo visto molto bene in cima e per questo ho accelerato. Davanti poi c'era una fuga importante con Scarponi. Così mi sono organizzato con l'ammiraglia e visto che mi sentivo bene, Scarponi si è fermato e mi ha aspettato. Da dietro poi ci siamo accordati e siamo andati dritti a Risoul».

Anche lo scorso anno al Tour de France lei ha avuto dei momenti difficili. Pensa di poter paragonare questi due momenti?
«Assolutamente no. Sono state situazioni completamente differenti. Nei due giorni qui al Giro le sensazioni erano buone anche se i risultati non ci sono stati e ci sta anche il fatto che avevo speso molto nella tappa dolomitica. In Francia, al Tour, la situazione è stata diversa».

Vincenzo, per lei questa è la vittoria più bella?
«Mi sento di dire di no anche se è stata molto bella. La vittoria più bella in carriera fino ad oggi rimane il Lombardia che continuo a rivedere oggi con molto affetto».



Cosa ha pensato negli ultimi metri di gara quando vedeva davanti a lei il traguardo?

"Pensavo solo a spingere fino alla fine e guadagnare più che potevo e a togliere le mani dal manubrio solo dopo l'arrivo".
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