MESTRE - La Umana Reyer Venezia ha sconfitto Cantù per 79-70 in gara1 dei quarti di playoff di basket al Taliercio che domani ospiterà anche gara2.
La compagine lagunare ha messo ancora la museruola alla fisicità dei canturini sfruttando la grande adattabilità difensiva di un gruppo che ha dimostrato una volta di più di avere fosforo da vendere, mentre il Taliercio per la prima volta era immerso in un’atmosfera da brividi.
La sensazione è che ora Sacripanti dovrà davvero inventarsi qualcosa di speciale per "liberare" la sua squadra dalla ragnatela creata da Recalcati.
Alla vigilia della gara il coach orogranatai era stato chiaro: l'importante sarà partire bene. Missione compiuta, anche se il 79-70 è arrivato al termine di un match complesso, nel quale i lagunari hanno faticato nei primi 20' per poi uscire alla distanza. «Abbiamo fatto fatica all'inizio perché eravamo abbastanza in ritardo difensivamente sulle rotazioni e abbiamo lasciato molti tiri aperti, c'era poca intensità. Questa situazione non ci ha permesso di avere le giuste energie in attacco e da qui la poca fluidità offensiva che ha condizionato i nostri primi 20'».
Meglio dopo l'intervallo, quando la Reyer ha piazzato il break decisivo, merito anche delle giuste contromisure su Johnson-Odom, che nella prima parte avevano fatto male agli orogranata. «Nella seconda parte abbiamo trovato maggior energia difensiva, siamo cresciuti potendo ripartire in transizione e trovare tiri aperti. Abbiamo potuto giocare tanti palloni, ritrovando il nostro gioco».
Ultima battuta sull'accoglienza del Taliercio e sullo striscione "Solo il ’Re’ poteva superare el Paron, la storia passa sempre per Venezia" con cui la Curva nord ha reso omaggio a Recalcati per il record di vittorie in A: «Non era facile giocare la prima in casa. Abbiamo sempre avuto molto seguito di pubblico, ma oggi per la prima volta quando siamo entrati era già pieno e il pubblico inneggiava. Fantastico».
