Ultras aggrediscono Setti e Luca Toni, il patron e il bomber dell'Hellas

Sabato 11 Febbraio 2017
Ultras aggrediscono Setti e Luca Toni, il patron e il bomber dell'Hellas

Alcuni facinorosi hanno tentato di aggredire il presidente del Verona, squadra ospite oggi ad Avellino, mentre stava raggiungendo lo stadio in auto. Gli aggressori hanno riconosciuto Maurizio Setti e dopo insulti e minacce hanno danneggiato l'auto con il proposito di far scendere gli occupanti. Scosso, il massimo dirigente scaligero, che era in compagnia dei dirigenti Luca Toni e Francesco Barresi, ha resistito all'aggressione e si è recato in Questura per denunciare l'accaduto.


L'Hellas Verona in una nota pubblicata sul sito internet della società «condanna con forza il gesto vile ed intimidatorio compiuto da ignoti che, durante il tragitto che separa l'albergo, dove alloggiava la squadra, dal Partenio di Avellino, in seguito ad un vero è proprio agguato hanno accerchiato e danneggiato l'auto sulla quale viaggiavano il presidente gialloblù, Maurizio Setti, il Direttore Operativo, Francesco Barresi, Luca Toni e un'altra persona diretti allo stadio per assistere ad Avellino-Hellas Verona». «Nonostante l'aggressione ed i danni alla vettura - prosegue la nota ufficiale del club gialloblù - solo grazie ai pronti riflessi del conducente sono conseguiti apparentemente limitati danni fisici per gli occupanti che verranno comunque valutati nella loro entità solo nelle prossime ore. Episodio deplorevole per quella che dovrebbe essere una giornata di sport ma che invece ha rischiato di trasformarsi in un dramma». L'Hellas Verona conclude comunicando che «affiderà immediatamente al proprio legale ogni azione a tutela dei propri diritti nonché sporgendo formale denuncia querela avanti le autorità competenti affinché vengano avviate immediate indagini e conseguentemente presa ogni ferma decisione punitiva nei confronti dei responsabili».

«È stato un episodio veramente brutto, eravamo in macchina verso lo stadio, in fila, di fianco a me il presidente con una sciarpa gialloblù, che non era neppure dell'Hellas Verona. Vicino ci passa un gruppo di ragazzi, probabilmente pensando fossimo tifosi. Arrivati a una rotonda, siamo stati accerchiati da circa 15 persone, che, ripeto, non reputo tifosi. Hanno tirato pugni e calci all'auto, uno ha sfondato il vetro». L'ex attaccante Luca Toni ricostruisce così l'episodio di teppismo di cui è stato vittima questo pomeriggio ad Avellino prima del match di campionato contro i biancoverdi.

«È stato bravo l'autista - ha continuato Toni ai microfoni di Sky Sport- che è riuscito a muoversi in fretta. Nel frattempo è arrivata dal finestrino anche una birra di vetro che ha colpito il presidente Setti fortunatamente solo sullo stomaco. Siamo scossi, il problema è che dentro la macchina ci poteva essere chiunque, è stato un agguato non premeditato: non so cosa possa passare per la testa queste persone». «Sinceramente ho avuto molta paura, è stato bravo l'autista è andare via. Mi dispiace che ad appena 20 metri c'erano dei vigili, che invece di venire a darci una mano si sono girati e non hanno fatto nulla. È un peccato, pensavo di sentirmi protetto. Tento a ripetere che il calcio deve essere un momento di festa», conclude Toni.

«Siamo nel 2017 e ancora succedono queste cose: è successo qua, poteva succedere da un'altra parte, in 22 anni, però, non mi è mai successa una cosa del genere. Ho avuto molta paura». Nel video pubblicato sul sito web dell'Hellas Verona, il dirigente scaligero Luca Toni, si dice spaventato ma anche fortunato: «Ci è andata molto bene, - ha aggiunto - perché in auto potevano esserci anche bambini. A parte la retorica questi sono episodi da condannare. Penso che molti tifosi dell'Avellino sono persone serie però questi non sono tifosi, sono persone che cercavano supporter ospiti per sfogarsi. Non hanno riconosciuto il presidente».

«Siamo stati sfortunati - ha poi sottolineato Toni - abbiamo trovato gli unici vigili che non sono intervenuti
».
Per Luca Toni le conseguenze dell'aggressione sarebbero potute essere decisamente più gravi:
«Hanno anche tirato una birra dentro, il presidente l'ha presa nella pancia. Non oso pensare cosa fosse successo se l'avesse presa in testa».

Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 14:24
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