La trattativa per la cessione del Milan prosegue: l’obiettivo è chiudere in tempi utili per ricostruire la squadra in estate

Venerdì 29 Aprile 2016 di Rosario Dimito
La trattativa per la cessione del Milan prosegue: l’obiettivo è chiudere in tempi utili per ricostruire la squadra in estate
 Non c’è fretta, Silvio Berlusconi si prende tempo per decidere la vendita del Milan: potrebbe però essere una schermaglia tattica del negoziato con la cordata orientale di cui fa parte una società riconducibile al gruppo Wanda. L’esito dell’assemblea del club rossonero svoltasi ieri lascia aperta questa eventualità. Fininvest, socio con il 99%, ha coperto le perdite di 89,4 milioni accumulate nel 2015, facendo ricorso a versamenti in conto capitale e a copertura perdite già effettuate: è una soluzione in famiglia che fa capire alla cordata rappresentata da Sal Galatioto di non voler vendere a tutti i costi, ma solo a certe condizioni. E due giorni fa, nel corso dell’incontro tra Galatioto e i vertici della Fininvest, questa posizione sarebbe stata messa in chiaro: Berlusconi è disponibile a cedere la minoranza (49%) ma non la maggioranza come chiedono gli investitori. Berlusconi, come prescrive il codice civile, avrebbe potuto riportare a nuovo il disavanzo, cioè lasciare la situazione in stand by, rinviando di un anno, al 2017, la decisione sulle modalità di ripianamento delle passività. Naturalmente in qualunque momento nel corso dei 12 mesi, l’azionista avrebbe avuto la facoltà di convocare l’assemblea e coprire le perdite. Ci sarebbe stato quindi lo spazio per un’iniezione di capitale fresco da parte del nuovo socio. Da un punto di vista tecnico-finanziario, però, il ripianamento del rosso da parte della Fininvest potrebbe rientrare in un accordo con Galatioto: accollarsi le perdite per far entrare il socio in una società in equilibrio. Queste sono alchimie finanziarie utilizzate spesso ai fini del prezzo: vendere una quota di una società sana consente di aumentarne il suo valore. A proposito di soldi, i pretendenti avrebbero dimostrato l’esistenza dei fondi presso la filiale di Milano di una banca orientale.
LA POLTRONA VACANTE
Galatioto, personaggio nato a Castellammare di Stabia (Napoli), presidente della Galatioto Partners Sport, società di consulenza sportiva che opera per conto di alcuni investitori, tra cui Wanda Group, dopo l’incontro interlocutorio avuto con Danilo Pallegrino, dg della Fininvest, e Alessandro Franzosi, direttore corporate finance & business development, sarebbe rimasto a Milano. La mancata partenza ha fatto nascere le voci che a breve possa essere firmata un’esclusiva a trattare. Forse è la speranza dell’advisor sulla base di un’ipotesi di lavoro che prevede l’ingresso con un aumento di capitale con sovrapprezzo di 100 milioni. Sono i fondi necessari per la campagna acquisti: questi soldi dovrebbero entrare entro giugno. Tra le richieste di Galatioto, un vertice societario snello, dove sotto il presidente ci sarebbe un solo ad. Gli orientali potrebbero all’inizio accontentarsi di una figura chiave nel management: la poltrona di direttore finanziario, scoperta dopo che Alfonso Cafaliello è passato a Forza Italia. Da questa posizione c’è la possibilità di monitorare la cassa. In più avrebbero posti in cda con diritto di veto. Fininvest offre opzioni di put & call per acquistare il controllo a un prezzo più basso se è il Biscione a voler vendere e più alto se è Wanda a voler comprare.
Ultimo aggiornamento: 12:20
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