Elezioni Figc. Sibilia: «Votiamo scheda bianca». Commissariamento in arrivo

Lunedì 29 Gennaio 2018 di Redazione Sport
Elezioni Figc. Sibilia: «Votiamo scheda bianca». Commissariamento in arrivo

Anche il quarto turno di voto dell'assemblea elettiva della Federcalcio è andato a vuoto, e non si è arrivato ad alcun risultato nel ballottaggio Sibilia-Gravina.

A questo punto si aprono le porte al commissariamento del Coni.
«Dopo aver cercato in tutti i modi di cercare un accordo. Non ci sono i termini per andare avanti. Chiedo ai delegati della Lega dilettanti di votare scheda bianca» la dichiarazione del numero uno della Lnd Cosimo Sibilia. Il commissariamento è praticamente deciso. 

La sensazione passeggiando per i corridoi dell’hotel Hilton è che Damiano Tommasi sia un uomo solo. Solo con le sue idee. Il numero uno dei calciatori è preso per la giacchetta da più parti per ritirarsi dalla corsa e appoggiare Gabriele Gravina (Può contare sull'apppoggio degli arbitri, degli allenatori e di mezza serie A). Glielo ha ribadito più il suo direttivo: «Vogliamo fare le le rivoluzioni ma poi quando si tratta di essere uniti non lo siamo» sussurra qualcuno. Damiano è combattuto perché mai vorrebbe cedere il passo. L’ultima frecciata gli è arrivata da Renzo Ulivieri: «Noi allenatori voteremo da subito il candidato Gabriele Gravina. Con lui e con Damiano Tommasi abbiamo programmi vicini e compatibili». Lo ha detto il presidente dell'Aiac, nel suo intervento all'assemblea elettiva della Figc.

“Confronto con Tommasi? No, ancora no. L’ho intravisto ma ancora non ci siamo visti, la notte io dormo mentre gli altri fanno picchetti…“. Lo dice Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, nel giorno dell’Assemblea elettiva della Figc che lo vede candidato alla presidenza. Al momento non si prospetta nessuna alleanza con l’altro candidato Damiano Tommasi (Aic), dal quale ieri sera ha atteso invano un incontro per convincerlo a convergere sul suo nome e ritirare la sua candidatura contro quella di Cosimo Sibilia (Lnd), il favorito in caso di corsa a tre visto il peso del 34% della sua componente. “Aspettiamo, ci sarà un momento in cui per regolamento ci sarà una convergenza. Cercheremo di capire quale sarà“, spiega Gravina nel giorno dell’Assemblea elettiva della Figc all’Hotel Hilton di Fiumicino. “Tiri mancini? Non danneggiano me, la responsabilità è di chi li fa – risponde il numero uno della Lega Pro -. Io sono sereno e tranquillo, devo dare solo la mia disponibilità poi sono gli altri che devono cogliere questa opportunità. Poi se ci sono anche atti di grande scorrettezza, non è il destinatario della scorrettezza che paga pegno ma i soggetti che la pongono in essere. Se ho parlato con Ulivieri? Certo, ci ho parlato e mi sembra abbastanza convinto e in linea con le sue indicazioni di qualche giorno fa“, evidenzia Gravina riferendosi al numero uno dell’Aiac, che ieri sera ha indossato invano i panni di mediatore fra lo stesso Gravina e Tommasi, intenzionato ad andare avanti con la sua candidatura come ribadito anche oggi. “Ascoltando la A e la B che danno indicazioni su Gravina – conclude – credo che Ulivieri si atterrà a questo“.

«Siamo ai nastri di partenza e non stiamo trattando. Ci sono tre candidati, poi parleranno le urne. Sulla carta nessuno ha il 51%, vediamo quali saranno le possibili soluzioni. Io non sto facendo calcoli, a me interessa cosa deve fare la federazione. Dobbiamo capire che questo è un momento storico particolare, siamo qui per la mancata qualificazione al Mondiale e dobbiamo dare una risposta adeguata». Così il candidato presidente della Figc, Damiano Tommasi, in attesa della assemblea elettiva a Fiumicino. «Io ago della bilancia? Io voglio fare il presidente ed i calciatori mi hanno candidato perché credono che un cambiamento sia possibile, soprattutto culturale - aggiunge il numero uno dell'Assocalciatori -. Dobbiamo avere la consapevolezza di cosa vogliamo fare in futuro. Questa elezione dovrà essere diversa da quelle scorse. Se così non sarà, probabilmente vuol dire che questa consapevolezza non c'è. Sibilia ha detto che corre solo per vincere? Sono pochi quelli che corrono per non vincere... Se uno si candida è per fare il presidente».

«Troppi tre candidati alla Figc? L'ho sempre detto. Non si è riusciti a fare sintesi e a capire realmente quali riforme concrete fare». Sono le parole di Demetrio Albertini, candidato alle elezioni Figc nel 2014, a Fiumicino per le elezioni federali. «Sono due situazioni un pò differenti rispetto al 2014 quando eravamo due candidati. Con Tavecchio ci eravamo visti più volte nei giorni precedenti per capire quale era la situazione. Credo che in queste ore, nelle ultime riunioni che si stanno facendo, si sta delineando la possibilità di prevenire quello che può accadere successivamente», ha aggiunto l'ex giocatore del Milan. «Cosa succederà dalla seconda votazione? Non lo so perché non ho partecipato a nessuna riunione. Damiano è un amico. Non so cosa accadrà, lui rappresenta una componente che ha voluto candidarlo. Bisognerà capire loro cosa decideranno di fare dopo la valutazione della prima votazione», ha concluso Albertini.

«Peccato che i candidati non siano riusciti a trovare un punto di sintesi per fare fronte al grave momento che sta attraversando il nostro calcio. Mi sono un pò pentito di non essermi candidato alla presidenza federale perché la mia associazione avrebbe potuto dare molto anche a quel livello». Così il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, nel suo intervento all'assemblea elettiva della Figc. Nella 'dichiarazionè non esplicita di voto Nicchi si è rivolto ai tre candidati: prima a Tommasi ha detto che «non bisogna chiudersi nel mondo delle componenti tecniche». A Sibilia invece ha rimproverato di non averlo mai chiamato «spero non sia perché l'Aia pesa poco», mentre ha ringraziato Gravina «che ha messo in evidenza i nostri problemi che si possono risolvere in fretta». Infine ha fatto un augurio ai tre contendenti a scegliere «la strada giusta».

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 16:24
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