Avrebbe potuto incassare altri 13 milioni di sterline – 15,4 milioni di euro, tanto per evitare gli equivoci – e invece ha rifiutato. Almeno per il momento. Che sia improvvisamente diventato misurato e morigerato perfino Zlatan Ibrahimovic? Non sappiamo. Di sicuro, però, va considerato che gli infortuni e i passaggi a vuoto della vita spesso rimettono le priorità in prospettiva.
Insomma la storia è particolare. Eccola. Da tempo il Manchester Utd vuole prolungare il contratto di Ibra: per l'esattezza vuole esercitare l'opzione che permetterebbe di estendere naturalmente l'accordo attuale. Ibra, nelle settimane passate, ha prima tergiversato, quindi tentennato, infine temporeggiato. Vabbè. Tutte tattiche per dire, e non dire, un bel no. Poi è piovuto l'infortunio. Come sapete, Ibra si è procurato la lesione dei legamenti del ginocchio; e del rinnovo inevitabilmente non si è più preoccupato.
O meglio. Lui non se ne è più preoccupato. Invece lo United pare non aver avuto altro pensiero. Così, un po' per una faccenda di riconoscenza, un po' per esigenze tattiche e soprattutto commerciali, i dirigenti del Manchester hanno di nuovo avanzato la proposta del rinnovo. Dodici mesi ancora, 13 milioni di sterline a pioggia, 41 centesimi al secondo, notte compresa... E Ibra, puntuale e furbetto, ha replicato senza fantasia con due paroline: no, grazie. Un’altra rinuncia, esatto.
In via ufficiale il rifiuto nascerebbe da un concetto molto nobile – l'idea di non voler guadagnare stando fermo. In realtà, secondo la sempre ben informata stampa britannica, Ibrahimovic vorrebbe evitare il rinnovo per potersi trasferire al più presto in uno squadrone americano. Fino a quando non sarà costretto ad arrendersi, sognerà gli Stati Uniti. E, lì, 13 milioni di sterline sono lo stipendio di un mesetto...
Ultimo aggiornamento: 17:07
Insomma la storia è particolare. Eccola. Da tempo il Manchester Utd vuole prolungare il contratto di Ibra: per l'esattezza vuole esercitare l'opzione che permetterebbe di estendere naturalmente l'accordo attuale. Ibra, nelle settimane passate, ha prima tergiversato, quindi tentennato, infine temporeggiato. Vabbè. Tutte tattiche per dire, e non dire, un bel no. Poi è piovuto l'infortunio. Come sapete, Ibra si è procurato la lesione dei legamenti del ginocchio; e del rinnovo inevitabilmente non si è più preoccupato.
O meglio. Lui non se ne è più preoccupato. Invece lo United pare non aver avuto altro pensiero. Così, un po' per una faccenda di riconoscenza, un po' per esigenze tattiche e soprattutto commerciali, i dirigenti del Manchester hanno di nuovo avanzato la proposta del rinnovo. Dodici mesi ancora, 13 milioni di sterline a pioggia, 41 centesimi al secondo, notte compresa... E Ibra, puntuale e furbetto, ha replicato senza fantasia con due paroline: no, grazie. Un’altra rinuncia, esatto.
In via ufficiale il rifiuto nascerebbe da un concetto molto nobile – l'idea di non voler guadagnare stando fermo. In realtà, secondo la sempre ben informata stampa britannica, Ibrahimovic vorrebbe evitare il rinnovo per potersi trasferire al più presto in uno squadrone americano. Fino a quando non sarà costretto ad arrendersi, sognerà gli Stati Uniti. E, lì, 13 milioni di sterline sono lo stipendio di un mesetto...
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