«La formazione è la solita...» scherza Ventura. Che si presenta contro la Spagna con tre novità, rispetto alla gara vinta in Israele, cioè l'esordiente Romagnoli, il rientrante De Rossi e il promosso Florenzi. E che finalmente si sente a suo agio allo Juventus Stadium, dopo i 5 anni in cui è sempre entrato qui da avversario e soprattutto da granata: «Sono felice di tornare a Torino che è stata uno spicchio della mia vita. E di giocare in questo stadio. Perché quando sono venuto ha sempre vinto la squadra di casa. Che stavolta è la mia»
DALL'EX CT AL DEBUTTANTE
Il nuovo ct punta a smarcarsi dal vecchio. Ventura sente il peso dell'ombra di Conte. E sa che anche in caso di successo cambierebbe poco: «Me lo auguro, ma non sono sicuro. Pure se contro la Spagna finisse bene,ci sarebbe qualche rimasuglio. Ma il mio problema non è questo. Mi interessa solo la prestazione. Spero che sia buona, fatta di fame, umiltà, desiderio. La partita incide sulla qualificazione al mondiale che però ci sarà tra un anno e mezzo. Non è drammaticamente decisiva, ma affascinante e stimolante. Da giocare per vincere». Romagnoli al posto di Chiellini, ma non bisogna sorprendersi: «Di azzardo sentii parlare quando lanciai Bonucci e Ranocchia, diversi anni fa a San Siro. Su quel debutto che, tra l'altro, andò bene, i due costruirono la loro carriera.. Romagnoli, se dovesse giocare, sarebbe un piccolo passo verso il futuro. E' un giovane di prospettiva e di qualità».
SFIDA APERTISSIMA
«Due giorni e mezzo sono pochi per preparare una gara del genere, ma ho la fortuna di allenare giocatori che hanno qualità tecniche e anche morali. Mi hanno dato la loro disponibilità» chiarisce il ct azzurro. Che però avverte: «Non basta correre, bisogna farlo bene. E non è sufficiente stare al sessanta per cento contro questi avversari. Ma sicuramente stiamo fisicamente meglio di un mese fa, i giocatori hanno almeno sette partite sulle gambe, non più due come a settembre e i viaggi delle tournée... Anche la Spagna ha. Fatto un passo avanti a livello tattico rispetto all'Europeo. Mi preoccupa la squadra, non i singoli.. La differenza è nella testa, nell'entusiasmo e nella spensieratezza. Doti che poi vengono abbinate alla grande qualità».
CAPITANO DA PRIMATO
«Questo match pesa e vale tanto.
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