Juventus campione d'Italia: a Genova la rete di Vidal vuol dire scudetto

Sabato 2 Maggio 2015 di Marco Callai
Juventus campione d'Italia: a Genova la rete di Vidal vuol dire scudetto

E’ di Vidal il sigillo sullo Scudetto numero 31 della Juventus. Il quarto consecutivo, il primo di Massimiliano Allegri che, come ai tempi del Milan (2010-2011), fa centro subito. Il gol del centrocampista cileno, poco dopo la mezz’ora, chiude i conti del campionato con 4 turni d’anticipo. Settantanove punti, frutto di ventiquattro vittorie, sette pareggi e solo tre sconfitte ma, soprattutto, il sogno di un Triplete ancora possibile dovendo giocare martedì la semifinale d’andata di Champions in casa contro il Real Madrid e la finale di Coppa Italia contro la Lazio.

Contro la Samp, si vede una squadra per niente distratta dall’imminente e fondamentale impegno europeo ma molto aggressiva, pratica e cinica. Turn over ma non troppo. Allegri deve fare a meno dello squalificato Evra, parcheggia al suo fianco Ogbonna, Chiellini, Pirlo e Morata ma non rinuncia a Tevez. All'Apache e a Llorente le chiavi dell'attacco bianconero, con fiducia a Padoin a difesa e Sturaro, quasi un derby dopo i trascorsi genoani, a centrocampo.

Mihajlovic schiera la Samp a specchio. Nel suo 4-3-1-2 viene rispolverato il giovane Rizzo in mediana con Palombo e Obiang. Tocca a Soriano ispirare Eto'o e Muriel.

Non sembra inizialmente la Samp timida e mansueta, ma soprattutto incapace di prender lo scalpo di Cesena e Verona, delle ultime giornate. Nemmeno un giro di completo di lancette e Muriel va a infastidire Bonucci, appoggio a Soriano. La posizione per il tiro è buona, la mira no. Al 10' diagonale molto potente, ma troppo angolato verso destra, di Obiang. La Juventus non si lascia spaventare dall'iniziale aggressività dei padroni di casa e ci mette poco a imporre il suo gioco. Pereyra funge non solo da perfetta cerniera di raccordo tra centrocampo ed attacco ma va a cercar spazio anche sulla sinistra. Quando Tevez alza lo sguardo verso Viviano, la preoccupazione di Silvestre e Romagnoli salgono a mille. La bravura della retroguardia sampdoriana sta nel riuscire a rimanere abbastanza alta ed a tenere così il bomber bianconero abbastanza lontano dalla zona pericolo.

Così la prima reale occasione per la Juventus arriva solo al 19' su palla inattiva. Angolo di Marchisio, spizzicata di Llorente e palla vicinissima al palo sinistro di Viviano. Poco dopo, al 24', lo spagnolo calcia al volo altissimo su suggerimento di Padoin. Sull'asse Tevez-Vidal, un minuto dopo, nasce un'altra chance bianconera. Botta dai 20 metri neutralizzata a terra dal portiere della Samp.

Il vantaggio è nell'aria. Al 31' la pennellata di Lichtsteiner è perfetta per l'inserimento di testa, in corsa, di Vidal con il pallone che accarezza il palo alla sinistra di Viviano prima di infilarsi in rete. Samp anche sfortunata, perché subisce il gol quando è momentaneamente in 10, complice l'uscita dal campo di De Silvestri dopo uno scontro con Sturaro. La pioggia sul bagnato è il successivo infortunio patito da Mesbah, subito sostituito da Regini. La Juventus addomestica la l'ultimo quarto d'ora, correndo un solo pericolo al 44'. Accelerazione centrale di Muriel, apertura per Soriano ma il suo piede colpisce più il manto erboso del pallone con risultati naturalmente pessimi.

Cinque minuti di palleggio bianconero nella ripresa, poi un lampo blucerchiato prodotto da Palombo ed Eto'o spento con difficoltà da Bonucci. Mihajlovic prova a cambiar volto a una Samp dimessa. 4-3-3. Esce l'incolore Rizzo entra Bergessio. Al 13' serve invece il miglior Viviano, lesto nel tuffarsi sulla destra per respingere un insidioso fendente di Tevez. Tra il 17' e il 19 è Bergessio a riaccender la fiammella della speranza. Prima calcia alto dal limite dell'area, poi su lancio immediato di Eto'o (errore di Vidal) tentenna troppo a tu per tu con Buffon concedendo a Bonucci la possibilità di deviare sopra la traversa.

La manovra offensiva della Samp va a sprazzi. Allegri, pensando anche al Real, concede venti minuti di riposo a Tevez e Pereyra, rilevati da Morata e Chiellini, con il passaggio al 3-5-2. Al 33' proprio il difensore salva sull'inzuccata di De Silvestri e tre minuti più tardi super Gigi smanaccia una punizione a giro di Muriel. E’ l’ultimo pericolo corso dalla porta juventina prima della festa finale.

LA CRONACA

Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 17:31

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