L'Udinese sale sull'Oddo volante il tecnico che ha saputo dire di no

Lunedì 18 Dicembre 2017 di Gabriele De Bari
L'Udinese sale sull'Oddo volante il tecnico che ha saputo dire di no

Sei mesi per giocarsi il futuro. Massimo Oddo è ripartito da Udine per cancellare l'ultimo periodo negativo di Pescara e ricostruirsi un'identità da allenatore importante. «A Pescara ho fatto benissimo una stagione e malissimo la seconda che ho vissuto come una sconfitta». Scelte di mercato sbagliate, calciatori poco esperti e poco competitivi per la categoria e anche un pizzico di sfortuna hanno pesato fortemente sul fallimento del campionato di serie A degli abruzzesi. Per un ragazzo orgoglioso come Oddo, che da calciatore ha vinto tutto, è stato difficile lasciare la squadra in una situazione molto complicata. Ma era inevitabile. Però il gioco spumeggiante, che aveva proposto nella prima fase del campionato, ha convinto altre società a offrirgli le panchine. E' stato vicino al Palermo, poi al Frosinone, infine al Cagliari. Ma tutti gli chiedevano di giocare come aveva fatto con il Pescara. La risposta era sempre la stessa: non ci sono le condizioni tecniche perché mancano i calciatori adatti a quel modulo.

Non ha accettato le offerte a scatola chiusa, per di ritornare in pista subito, ha preferito aspettare gli eventi senza fretta. E così, sfumata la panchina del Cagliari, assegnata a Lopez, è arrivata l'Udinese. Contratto di 6 mesi. In poco tempo ha rigenerato i friulani, impostando un 5-3-2 per rafforzare la fase difensiva che rappresentava uno dei limiti tattici della squadra, ha spostato la posizione di Lasagna (poco impiegato da Delneri) più centrale e ridato fiducia a un gruppo con qualità modeste ma di grande fisicità e gamba. Ognuno al posto giusto con la convinzione di essere una formazione comunque di buon valore complessivo. Ed ecco Lasagna che segna 3 reti in 3 partite e l'Udinese che sbanca San Siro contro l'imbattuta Inter. La foto ricordo, a fine gara, per suggellare l'impresa, e le ambizioni che crescono, come sottolineato dal patron Pozzo. I primi complimenti gli sono arrivati da papà Francesco, allenatore di lunga data.

Massimo Oddo, dopo l'exploit di Milano, è diventato il personaggio del momento. Ma sa bene che il difficile arriva adesso che l'asticella diventa più alta. «Ho imparato tanto dai miei allenatori: Malesani, Delio Rossi e Ancelotti in particolare. A tutti ho carpito qualcosa ma io sono solo me stesso con le mie idee di calcio». Oddo sa benissimo che non avrà grandi regali dal mercato e che dovrà andare avanti e continuare a stupire con i calciatori che il club friulano gli ha messo a disposizione. Con la forza della propria filosofia, è pronto a scrivere la sua carriera. «Volevo e dovevo dimostrare che non ero quello dell'ultimo anno». A Crotone ha festeggiato la prima vittoria in A, contro l'Inter ha vissuto la giornata da consegnare agli archivi dei ricordi, uscendo dalla stadio insieme al figlio Davide tra gli applausi. Il contratto scadrà a giugno del 2018, gli resta un intero girone per convincere altre società più blasonate a offrirgli un nuovo accordo, anche se Pozzo è pronto a prolungarglielo.
 

Ultimo aggiornamento: 20:33
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