Malago' provoca Lotito «faccia lui il presidente della Lega di A», e sul Parma «Se non interviene la Figc ci penseranno Coni e Governo»

Lunedì 2 Marzo 2015
Malago' provoca Lotito «faccia lui il presidente della Lega di A», e sul Parma «Se non interviene la Figc ci penseranno Coni e Governo»
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, oggi una giornata di confronto con il mondo del calcio, tra l'evidenza del ruolo di Lotito e l'emergenza del caso Parma. «Se Lotito ha questo tipo di consenso all'interno dell'assemblea, forse è giusto che diventi lui il presidente della Lega di Serie A, così si esce fuori dall'equivoco una volta per tutte. Il mio è un ramoscello d'ulivo da una parte, ma una provocazione dall'altra».



«Considerato questo nuovo modello di governance di cui parlano - aggiunge Malagò margine di una presentazione svoltasi nell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport all'Acqua Acetosa - con il presidente che ha funzioni particolari, sarebbe giusto che il presidente della Lega lo facesse Lotito. Ora non può per un fatto statutario, ma cambiassero lo Statuto così non ci sono più interpretazioni dei ruoli».



Malagò però non pone nessun veto alla partecipazione del laziale nella Commissione riforme, dopo la delega che gli è stata tolta per la telefonata con il dg dell'Ischia Iodice. «Sarebbe meglio evitare una sua presenza? No, perchè? Ognuno lì è padrone di farsi rappresentare da chi vuole». Il n.1 Coni chiarisce quindi l'impegno del presidente Figc Tavecchio di avocare a sè la delega: «Si è impegnato nei miei confronti e di Delrio. Poi al tavolo delle riforme, se l'assemblea della Lega Pro o di Serie A, decidono che deve essere Lotito l'interlocutore nella Federazione, io questo non posso nè impedirlo, nè disconoscerlo. Ma bisogna specificare bene i ruoli».



Il caso Parma

«Sul Parma aspettiamo l'assemblea di Lega venerdì, poi mi confronterò col sottosegretario Delrio, anche ufficialmente»: il presidente del Coni prospetta poi un intervento sul caso del club emiliano: «Se nessuno si prende le responsabilità, allora sarà responsabilità delle istituzioni individuare di chi è la colpa».

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