Mazzola severo con l'Inter: «Ha giocatori che non sanno giocare, Mancini può fare niente»

Lunedì 24 Novembre 2014
Mazzola severo con l'Inter: «Ha giocatori che non sanno giocare, Mancini può fare niente»
«Se i giocatori non sanno giocare l'allenatore non può far niente». È la dura accusa ai microfoni di Radio Anch'io lo sport di Sandro Mazzola dopo il deludente derby di Milano. «Nella zona di centrocampo non ci siamo nel modo più assoluto e la società dovrà fare qualcosa sul mercato». L'ex stella nerazzurra punta poi il dito contro l'attaccante interista Mauro Icardi: «non c'era con la testa».



«Credo che Mancini sia atteso da un lavoro duro e difficile perché la rosa è particolarmente povera di qualità, un allenatore può essere bravissimo ma se i calciatori non sanno giocare è dura». Sandro Mazzola è impietoso. «Il centrocampo è l'anima della squadra e in quel settore del campo non ci siamo nel modo più assoluto -aggiunge il campione nerazzurro degli anni '60 e '70 a -. Sono rimasto molto deluso anche da Icardi, che non è stato aiutato dalla squadra ma mi è sembrato assente con la testa. Peccato perché l'attacco è il reparto a mio avviso migliore che abbiamo e le punte ti possono far vincere le partite anche giocando male».



Il fuoriclasse della grande Inter di Helenio Herrera chiede rinforzi sul mercato a Erick Thohir. «Non so cosa abbia in mente il presidente e conosco la difficile situazione economica in generale e del calcio in particolare ma secondo me non deve aspettare e tornare sul mercato a gennaio. Ovviamente bisogna prendere giocatori che possano dare una mano e questi li puoi prendere solo con un sacrificio economico».



Mazzola giudica poi il derby dei due tecnici Roberto Mancini e Filippo Inzaghi: «Penso che si siano equivalsi, hanno fatto buone cose ma siamo sempre lì, se hai giocatori medi tutto quello che ti puoi inventare sbiadisce sul campo». L'ex campione nerazzurro chiude parlando di Walter Mazzarri paragonandolo a Heriberto Herrera. «La sua vicenda mi ha ricordato quella di Heriberto, perché tutti e due hanno pagato più che i risultati negativi l'incapacità di tenere le pubbliche relazioni e avere un buon rapporto con la piazza e i tifosi».

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