Genoa-Milan 3-0: brusco risveglio per Montella, a Marassi sfuma il primato

Martedì 25 Ottobre 2016
L'esultanza del Genoa

Altro che primo posto e notte davanti alla Juventus! Il Milan rimedia una colossale figuraccia a Marassi, campo tabù da tre anni a questa parte. Almeno Inzaghi e Mihajlovic si erano arresi al Genoa di misura, mentre Montella, invece, incassa un sonoro 3-0 a firma di Ninkovic e dei subentrati Lazovic (propiziata l’autorete di Kucka) e Pavoletti. A complicargli la vita, in una serata davvero storta, la follia di Paletta, espulso a inizio ripresa per un bruttissimo fallo su Rigoni.

Montella adotta un mini turn over e fa rifiatare Abate e Suso. Nell’inedito ruolo di terzino destro c’è Poli mentre a sostegno di Bacca e Niang c’è Honda. Saranno, assieme al difensore italo-argentino, i peggiori del match. Rispetto al derby, Juric si affida a Munoz in difesa e Ninkovic in attacco. Pavoletti parte ancora della panchina.

Il Genoa alza, da subito, i ritmi. Pressing e aggressività a tutto campo. Grande è la voglia di riscattare il derby. I padroni di casa colpiscono alla prima occasione. Sbagliano Poli prima e Honda poi quando Ninkovic sul perfetto traversone di Rincon, incorna Donnarumma. Undici minuti e Montella si trova subito a rincorrere. Juric, dalla panchina, predica intensità e la squadra lo ascolta. L’area di rigore è tabù per Bacca e compagni: Romagnoli (22’), Bonaventura (25’) e Poli (33’) ci provano da distanza improponibile. E’ un altro Genoa, in difesa, con Munoz al posto di Orban: l’intesa con Burdisso è ottima e a farne le spese è soprattutto Bacca nelle rare volte in cui è servito dai compagni. La spinta di Bonaventura, da cui nascono un paio di situazioni interessanti, sembra l’unica insidia per Perin.

E’ il solito Jack a creare la prima vera chance del secondo tempo. Ancora da fuori, d’accordo, ma questa volta, al 3’ della ripresa, il portiere del Genoa deve allungarsi sulla sua destra per evitare di capitolare. Juric non varia scacchiere, cambiando Ninkovic con Lazovic, ma la mano più grande, in un momento di iniziale difficoltà, gliela dà Paletta. Entrataccia a forbice di Paletta su Rigoni, Banti estrae l’inevitabile rosso. Montella passa al 3-4-2. Si priva, nell’ordine, di Bacca, Honda e Niang. Fuori, nel giro di un quarto d’ora, l’intero attacco e dentro Gustavo Gomez a tappare il buco lasciato aperto dal folle Paletta, Luiz Adriano e Suso. In 10, complice la stanchezza del Genoa, la squadra Montella guadagna metri. Ci sono le parate di Perin su bolidi di Kucka (29’) e Suso (31’) ma soprattutto, in mezzo, il perfetto filtrante di Bonaventura per Poli. Mira sbilenca da posizione ottima.

Il Milan, nel suo momento migliore, affonda. Strano a dirsi, ma questa sera Montella paga a caro prezzo ogni disattenzione. E’ Veloso, a 10 minuti dal termine, ad avviare l’azione che porta Pavoletti ad aprire a Lazovic la strada del 2-0. Determinante la disperata scivolata di Kucka. Altri sei minuti ed è Laxalt ad armare l’ariete livornese per il definitivo 3-0. Una gioia incredibile per Juric, ora al quinto posto. Il Milan, sotto tono e poco lucido, ne esce clamorosamente umiliato e, soprattutto, ridimensionato.  


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Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 09:25
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