«Sono stato trattato come un criminale. Come potevo essere punito quando ero io la vittima di un atto razzista?». È lo sfogo di Sulley Muntari, all'indomani della revoca della Corte d'Appello Figc della squalifica di un turno. «È come se qualcuno finalmente mi avesse ascoltato. È un'importante vittoria per mandare un chiaro messaggio che non c'è posto per il razzismo nel calcio, o nella società - ha detto il ghanese del Pescara al sito della Fifpro - gli ultimi giorni sono stati duri. Mi sentivo arrabbiato e isolato».
Muntari era stato espulso domenica scorsa a Cagliari per aver lasciato volontariamente il campo dopo aver sentito da parte di alcuni spettatori buu razzisti. «Spero che il mio caso - ha aggiunto Muntari dicendosi sollevato dalla revoca della squalifica - sia di aiuto affinché altri calciatori non debbano soffrire quello che ho sofferto io.
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