Favola Pordenone alla sfida di San Siro: 4000 al seguito dei ramarri

Martedì 12 Dicembre 2017 di Gigi Bignotti
Uno dei post pre partita

Una favola di quelle che vanno raccontate partendo dal... "c'era una volta". Per il Pordenone Football club soprattutto, società fondata nel 1920 e poi passata attraverso mille traversie, ma mai salita oltre la serie C. Da qui l'hastag che impazza in questi giorni che parla di un derby fra "Mai stati in B". Ma la battuta più bella della vigilia è che nel big match di sabato Juve-Inter i nerazzurri siano stati  un po' meno brillanti perchè... «la testa era tutta alla sfida di martedì col Pordenone in Tim cup». Comunque sia stasera il Pordenone giocherà a San Siro gli ottavi di finale, partita secca, contro la capolista di serie A schierandosi agli ordini di mister Colucci con il 4-3-2-1: Perilli in porta; Nunzella, Bassoli, Stefani, Formiconi; Lulli, Burrai, Misuraca; Berrettoni, Maza, Magnaghi. Una formazione  che i tifosi manderanno a memoria per tramandarla alle generazioni future con la classica frase "Noi c'eravamo".

L'Inter risponde con Padelli, Nagatomo, Skriniar, Ranocchia, Dalbert, Vecino, Gagliardini, Cancelo, Eder, Karamoh, Pinamonti.  Spalletti porta in panca Handanovic, Berni, Icardi, Borja Valero, Santon, Perisic, Emmers, Brozovic, Candreva e Lombardoni. 

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Sui social è stato un florilegio di slogan, battute  e sfottò. «Nell'avvicinamento a questo incredibile evento - racconta al Gazzettino l'ex calciatore friulano Marco Michelin, ora capo ufficio stampa dei Ramarri - abbiamo fatto un countdown da far scoccare ogni giorno alle 21 esatte sui nostri canali social lanciando idee sempre nuove. E' diventato un laboratorio col presidente Lovisa in primis a condividere l'iniziativa. Abbiamo  azzerato le distanze tra i due mondi, la A e la C. Che si sarebbe giocata Inter-Pordenone lo sapevano in tantissimi, ma solo grazie ai social l'hanno scoperto praticamente tutti in Italia. La sfida s'è già giocata sul piano virtuale con la community italiana PesTeam che ha fatto entrare il Pordenone  nei videogiochi del calcio.

Anche l'Inter è stata al gioco e l'evento mediatico ha così meritato paginoni su tutti i media nazionali e l'apertura del sito Gazzetta.it, ieri per oltre 3 ore.

COME SI E' ARRIVATI ALLA SFIDA - Il Pordenone è entrato nel tabellone di Tim cup dopo l'ottimo piazzamento dello scorso campionato di C, quando perse immeritatamente in semifinale playoff contro il Parma (poi promosso e ora capolista di B), ha poi passato i turni preliminari con un crescendo rossiniano: prima battendo il Matelica (squadra marchigiana di serie D) poi il Venezia, neopromosso in B. Al terzo turno si scontrano contro il quotato Lecce, vincendo 3-2 e infine ha fatto l'impresa in Sardegna eliminando il Cagliari con uno spettacolare 2-1. Ora incontra la capolista di A, l'Inter, che è al primo impegno in questa Coppa: la vincente volerà nei quarti per affrontare chi prevarrà domani sera in Milan-Verona.
 

 


Sarà dunque festa stasera al Meazza e, come accade in questi casi, gli "ospiti" nella Scala del calcio si presenteranno con un "abito" speciale, di quelli che si mettono una sola volta nella vita per poi riporli nell'armadio. Invece della tradizionale  casacca a strisce neroverdi (da qui il soprannome Ramarri del Noncello, il fiume cittadino), il Pordenone indosserà una maglia dedicata all'evento: bianca, con inserti rossi e il logo del Comune di Pordenone sul cuore, al posto del simbolo del club. Sulla spalla sinistra di capitan Mirko Stefani e compagni non mancherà il marchio dell'Area Giovani del Centro di riferimento oncologico, il Cro di Aviano: un piccolo gruppo di pazienti in cura sarà anche sugli spalti a fare il tifo.
 


Sarebbe da chiudere con un "Vinca il migliore" e, alla maniera del mitico Paron triestino, Nereo Rocco, aggiungere un... "ciò, speremo de no!".

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Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 01:50
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