Roma, gruppo incompleto e obiettivi a rischio, Pallotta irritato, qualificazione irrinunciabile.

Mercoledì 25 Novembre 2015 di Ugo Trani
Roma, gruppo incompleto e obiettivi a rischio, Pallotta irritato, qualificazione irrinunciabile.
La nuova figuraccia in Europa resta e danneggia l'immagine del club; l'ennesimo crollo psicologico e tattico fa lievitare, invece, l'inquietudine nello spogliatoio. Chissà se la solita lezione subita da chi è migliore in campo e fuori, dopo lo United e il Bayer ecco pure il Barça (20 gol in 3 match e in anni differenti: 2007, 2014 e 2015), servirà una volta per tutte alla Roma per capire come bisogna comportarsi in Champions.



PRESIDENTE IRRITATO

Pallotta ha già presentato il conto, chiedendo la qualificazione agli ottavi a caldo. Ci mancherebbe altro che, il 9 dicembre, i giallorossi non riuscissero a superare il Bate all'Olimpico: il presidente non prende nemmeno in considerazione l'ipotesi del flop. Gli è bastata la resa del Camp Nou. Il bostoniano cerca disperatamente lo sponsor di lusso per la Roma che invece si conferma la cenerentola del continente quando è invitata alle serate chic.



ALLENATORE ACCERCHIATO

Garcia sa di essere sotto esame. Pallotta ha chiamato Zanzi, dopo il match, per esprimere la sua delusione sull'ultima umiliazione. E per consegnagli il messaggio da girare al management italiano. «Ora basta». Sabatini ha dovuto trasmettere l'insoddisfazione della società al tecnico. La Roma non si è presentata in campo, alzando la bandiera bianca prima di cominciare. Preparata male la partita, psicologicamente e anche tatticamente. Il 4-4-1-1, fatto senza pressing e quindi statico, non garantisce nè equilibrio nè solidità. La difesa alta, poi, contro Messi, Suarez e Neymar è stato l'errore più vistoso nella serata da incubo. Senza organizzazione, non si intercettano i palloni e si lasciano spazi agli avversari. I giocatori hanno sempre meno fiducia nella loro guida. Maicon e Florenzi hanno ammesso che così non si può giocare. Nessuna accusa specifica, ma il riferimento alla strategia sbagliata è stato chiaro.



GRUPPO INCOMPLETO

Sabatini non può essere soddisfatto di come ha provato a migliorare la rosa dell'anno scorso.
La conferma dei senatori Maicon e Keita, ormai campioni usurati e fiacchi, è inspiegabile. Come la sottovalutazione dei casi Strootman e Castan, titolari ancora convalescenti e quindi non disponibili, non è accettabile. La Roma corre per lo scudetto, ma è incompleta. Dietro, dove la difesa ha già preso 31 reti in 18 gare e Ruediger non decolla, e a centrocampo, dove Uçan e Vainqueur sembrano comparse. In Champions la lista è di 21 (invece di 22, dopo la riduzione imposta dall'Uefa per la sanzione sul Financial Fair Play) per aver ceduto gli italiani Romagnoli, Bertolacci e Destro (e Ljajic, svezzato nel nostro torneo), senza sostituirli. Emerson e Gyomber non sono convocabili. Mancando Totti, Gervinho e Salah, sono rimazi in 18 per la gara di Barcellona. Anzi, in 17, con De Rossi non utilizzabile. A gennaio bisogna intervenire. Anche perché la Roma è scivolata al 4° posto in classifica. Fuori dal podio per la prossima Champions. Alla quale, per il bilancio, bisogna partecipare. Solo per quello, finora.
Ultimo aggiornamento: 18:29

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