Roma, Schick e Dzeko: le due facce della medaglia dell'attacco giallorosso

Mercoledì 20 Dicembre 2017 di Benedetto Saccà
Roma, Schick e Dzeko: le due facce della medaglia dell'attacco giallorosso
Battuta dal Torino, la Roma è uscita triste dalla Coppa Italia. A pesare, in fondo, sono state le prestazioni degli attaccanti. Il giovane Schick si è acceso giusto nel finale della partita, dopo aver offerto un primo tempo francamente senza colori. Prima si è travestito da fantasmino: poi ha colpito un palo, conquistato un rigore, dimezzato lo svantaggio. Tutto però si è rivelato inutile. O almeno, a guardare il risultato, si direbbe che ogni sforzo sia evaporato nel nulla. Tuttavia, a rifletterci, proprio dall'ultimo tratto della prestazione di oggi forse il ceco potrà e dovrà ripartire. Dalla convinzione in crescita, dalla volontà, dalla rinnovata confidenza. Cogliere il buono anche nella difficoltà: con questo passo la Roma correrà verso il futuro.

Invece Dzeko... Dzeko, semplicemente, non è più Dzeko. Ecco tutto. Negli occhi, questa sera, rimangono il rigore sbagliato, un colpo di testa sparacchiato chissà dove (e chissà perché), giusto un filo di proposito; mai di determinazione. Ha fallito gli ultimi tre rigori calciati. E, nel complesso, sembra aver perso l'orientamento, probabilmente un pizzico di fiducia in sé, magari il bacio della fortuna. Che gli accade? Aiuto... 

Schick e Dzeko, ora, vivono un momento simile. La differenza è una sola. Anzi, tutta la differenza è racchiusa in un solo particolare. A Patrik è riuscito il gesto di invertire la rotta e adesso il suo volo è in fase di salita; mentre Edin naviga in discesa e non riesce più a ritrovare il gol e a specchiarsi nella propria immagine di centravanti goleador. A Torino, chissà, entrambi avranno l'occasione per tornare a sorridere.
 
Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 01:02
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