La Sampdoria fa suo un derby emozionante: 2-1 al Genoa

Sabato 22 Ottobre 2016 di Marco Callai
La Sampdoria fa suo un derby emozionante: 2-1 al Genoa

Si tinge di blucerchiato la Lanterna al termine del derby numero 113. La Samp trova una vittoria di fondamentale importanza per Giampaolo, fortemente a rischio alla vigilia alla luce dei sei turni (quattro sconfitte e due pari con le pericolanti Palermo e Pescara) senza gioia, e per una classifica anemica. Il Genoa, sicuramente più organizzato sul piano del gioco, è sfortunato in occasione della decisiva autorete di Izzo a inizio ripresa ma ha il demerito di abbattersi e non reagire in maniera adeguata. Poche chance per ripristinare la parità , poca determinazione.

 


Giampaolo, per la madre di tutte le sfide, si gioca la carta Bruno Fernandes. Sulla trequarti, quindi, esclusione bruciante per Alvarez. Recuperano Silvestre, al centro della difesa, e Quagliarella in attacco.  Pavoletti è a disposizione ma parte dalla panchina, al fianco di Ocampos. Cambiale di fiducia importante per Pandev, impiegato da Juric (in tribuna causa squalifica) nel tridente offensivo con Simeone e Rigoni.
Primo tempo divertente, caratterizzato da poca copertura degli spazi e frequenti errori delle due difese. Due gol, due traverse e un rigore sbagliato. Samp subito con il coltello tra i denti. Il pressing alto sui portatori di palla è la ricetta per tarpare le ali al Grifone. Nei primi 10 minuti, Perin deve opporsi prima a un pericoloso colpo di testa di Quagliarella e poi a un’insidiosa conclusione di Muriel. Tutte le azioni pericolose dei blucerchiati nascono dalla destra e non è un caso perché Orban è incerto e lacunoso. Bruno Fernandes lo lascia sul posto al 12’, poi è Quagliarella a offrire a Muriel un comodo pallone da spedire in rete con potenza e precisione.

Il Genoa incassa subito il colpo e, in maniera paziente, lavora ai fianchi l’avversario. A dire il vero non gli serve molto tempo per imporre il proprio gioco, complice il ritorno della Samp impaurita e pasticciona dell’ultimo mese. Sulle fasce Laxalt ed Edenilson iniziano a guadagnare, regolarmente, il fondo e al 24’, sfuggendo al dormiente Regini, è il brasiliano a consentire a Rigoni di insaccare alle spalle di Puggioni.  

E’ il primo gol, in questo campionato, che il Genoa segna nei 45 minuti iniziali. Potrebbero essercene subito altri se Edenilson fosse puntuale sul cross di Simeone, se la traversa su Izzo e Puggioni su Burdisso (annullato per fuorigioco il tap-in di Pandev)non si mettessero di mezzo.
La Samp è come il pugile sfiancato all’angolo. Si affida esclusivamente ai lanci lunghi all’indirizzo di Muriel ma sul finire del primo tempo si rianima. C’è la traversa colpita da Silvestre, su punizione di Bruno Fernandes, con goal line technology in tilt: Tagliavento ferma il gioco per alcuni minuti al fine di consultarsi con il quarto uomo e verificare che il pallone non abbia varcato la linea di porta.  Al 45’ arriva l’occasione per una nuova svolta. Perin stende Quagliarella in area. E’ rigore, ma il portiere del Genoa si fa perdonare tuffandosi sulla sua sinistra e respingendo la conclusione, centrale e a mezz’altezza, della trentatreenne punta della Samp.   

Blucerchiati con il morale sotto terra? Nemmeno per idea. Ancora Quagliarella, ancora Perin a salvare al 1’ della ripresa ma poco dopo, sull’ennesimo affondo di Muriel (e l’ennesima disattenzione di Orban), la respinta con i pugni di super Mattia trova il corpo di Izzo. Il risultato è un goffo autogol.

Per il Genoa, stavolta, la mazzata è psicologica. Muriel è una mina vagante ed anche per Quagliarella si aprono spazi importanti, non sfruttati perché Perin ci mette sempre l’ultima, determinante, pezza. Corradi, il vice di Juric, toglie l’imbarazzante Orban e inserisce Munoz per ridare equilibrio a una difesa in stato di crisi. La mossa successiva è l’ingresso di Pavoletti, a un mese di distanza dell’infortunio, per Rincon con l’arretramento di Rigoni. L’attacco del Genoa ne guadagna in peso e centimetri. Due volte, tra il 37’ e il 38’, Pavoletti va vicinissimo al pari di testa. L’ultima chance è per Ninkovic, l’ultima speranza di Corradi, ma Puggioni salva ancora. La Samp vince un derby emozionante e Giampaolo salva la panchina.

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Ultimo aggiornamento: 20:30
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