Treviso calcio, sfuma la trattativa per la cessione: fallimento più vicino

Venerdì 3 Febbraio 2017 di Giampaolo Zorzo
Lo stadio Omobono Tenni

TREVISO - Il calcio a Treviso ha due matricole ma rischia di non avere una prima squadra.
Ecco allora che a manifestare un certo interesse per la più importante società della provincia è stato Tiziano Nardin, titolare di una piccola azienda specializzata in pannelli solari ed energia alternativa che per ben 12.500 euro diventa il nuovo proprietario e presidente della ultracentenaria società biancoceleste. La diffidenza che accoglie questo piccolo imprenditore sia per i suoi trascorsi (emissione di fatture a vuoto che lo hanno portato ad una condanna a un anno e otto mesi), sia per altri problemi legati con le precedenti attività.

Durante i cinque mesi sotto la sua gestione, il Treviso ha accumulato una montagna di debiti. Nardin non ha pagato nessun giocatore, ristoranti, alberghi, affitto dello stadio “Tenni”, Siae, Iva, tanto che il pavimento inizia a traballare sotto i suoi piedi tanto al punto che qualcuno gli ha teso un agguato e lo ha malmenato, “consigliandolo” a cedere.
Ecco allora che arriva l’avvocato Vissoli e l’ex assessore allo sport del comune di Ferrara, Masiero, ma dopo due mesi di trattative i due estensi salutano e se ne vanno. Adesso è il turno di Claudio Isidoro Dondi, un imprenditore nel settore della plastica ma anche lui, dopo due mesi di trattativa non riesce a venirne a capo e sembra in procinto di mollare. Con Nardin si trova spesse volte una linea guida e la base di trattativa ma poi, quando tutti hanno la penna in mano per firmare, il patron rimescola le carte e gioca a rialzo.

 


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