Guerra ucraina, maxi-assedio a Kharkiv. E Putin silura il ministro

Attacco a un condominio di Belgorod. Mosca: «Utilizzati i missili della Nato»

Lunedì 13 Maggio 2024 di Lorenzo Vita
Guerra ucraina, maxi-assedio a Kharkiv. E Putin silura il ministro

Le forze russe avanzano. Inesorabili, con piccole vittorie tattiche. Ma villaggio dopo villaggio, il piano di Vladimir Putin in Ucraina appare sempre più concreto. Un progetto su cui gli esperti, come ha scritto la Cnn, non hanno dubbi. Mosca vuole conquistare quanto più terreno possibile prima che gli aiuti occidentali, in particolare degli Stati Uniti, diano ossigeno alle truppe di Kiev. Una pressione fatta per soffocare le speranze di Kiev e dei suoi alleati. Mentre il clima secco e le difficoltà dell’esercito ucraino, tra mancanza di reclute e ritardi nelle forniture, rendono possibile avanzare rapidamente nel Donetsk coordinandosi con un cmartellamento dal cielo fatto di missili e droni Shahed. La prima linea ucraina rischia il collasso. E le parole del governatore della regione di Kharkiv, Oleg Synegubov, hanno rappresentato ieri l’ultimo grido di allarme. «Vovchansk, Lyptsi e tutti i punti del fronte nord sono sotto il fuoco nemico quasi 24 ore su 24.

La situazione è difficile», ha ammesso il funzionario ucraino. «Il nemico continua i suoi sforzi per avanzare in profondità», ha continuato il governatore. E per evitare un bagno di sangue, le autorità locali hanno ordinato l’evacuazione di oltre 4mila persone da tutte le aree al confine con la Russia: 1.377 persone dal distretto di Chuguyiv e 2.097 dal distretto di Kharkiv.

L’ARMA DEL TERRORE

La situazione al fronte, per Kiev, è sempre più difficile. Lo stesso ministero della Difesa russo fornisce indicazioni dettagliate sull’avanzata delle truppe. Gli analisti non sanno dire se questa sia l’attesa offensiva di Putin, che per gli osservatori doveva avvenire tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. Ma mettere a nudo le difficoltà ucraine, per Putin è soprattutto un’arma psicologica. Uno strumento del terrore in una situazione che lo stesso presidente Zelensky non ha esitato a definire complessa, chiedendo ai suoi soldati un ultimo sforzo. Ieri, i militari dell’Armata russa hanno annunciato la conquista di altri quattro centri abitati: Gatishche, Krasnoye, Morokhovets e Oleynikovo. E nelle 24 ore precedenti, Mosca aveva comunicato la caduta di cinque insediamenti: Borisovka, Ogurtsovo, Pletenevka, Pylnaya e Strelechya. Piccole e rapide avanzate per testare la resistenza di Kiev in vista di una prossima vera offensiva, che potrebbe tenersi nel giro di poche settimane. E per non dare certezze sui piani di Mosca, ieri lo stesso ministero di Sergei Shoigu (che Putin ha sostituito con Andrei Belousov) aveva annunciato l’apertura di un nuovo fronte, quello «sulla riva destra e sulle isole del fiume Dnepr». Belousov infatti - come riferisce l'agenzia Tass - ricoprirà l'incarico ricoperto da Shoigu dal 2012 a oggi, dopo essere stato vice primo ministro nel precedente governo. Segno che per il Cremlino è il momento di premere su più punti e impaurire l’avversario. Nonostante le forze russe continuino a subire perdite.

LA REAZIONE

Kiev prova a reagire, anche se lo stesso generale Oleksandr Syrsky, comandante dell'esercito, ha confessato che la situazione a Kharkiv, è «peggiorata» nell’ultima settimana. Sabato sera, Hostri Kartuzy, membro delle forze speciali ucraine, ha rivelato che i militari di Kiev erano stati «costretti a ritirarsi». Ieri un missile ucraino ha centrato un palazzo di Belgorod provocando morti e feriti. Mosca ha puntato il dito sulle «armi fornite dai Paesi della Nato». Ma l’atto di accusa del Cremlino conferma soprattutto la tensione sempre più alta con l’Occidente. Mentre sul fronte ucraino, Putin sa che ora è il momento di premere sull’acceleratore.

Ultimo aggiornamento: 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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