Città del Vaticano – Stavolta non ci sono di mezzo abusi di alcun genere, solo una forte passione politica a sostegno del movimento anti-abortista ma tanto è bastato perché il più noto sacerdote cattolico americano e leader del movimento pro-life venisse silurato e ridotto allo stato laicale dal Vaticano. La notizia è stata riportata dal New York Times che ha pubblicato una lettera del nunzio apostolico a Washington. Don Frank Pavone che guida da anni l'organizzazione Priests for Life e che in passato è stato consigliere religioso dell'ex presidente Trump, è stato punito con una condanna esemplare.
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Il diretto interessato l'ha presa con filosofia: «Sto aspettando che mi indichino cosa ho fatto di sbagliato per meritare una cosa del genere» ha detto Pavone, aggiungendo che visto l'impossibilità di ricorrere in appello si troverà costretto ad attendere il prossimo pontificato. «Sono praticamente perseguitato dalla Chiesa per decenni, decenni. Non è una novità per me. Semplicemente non piace il lavoro che sto facendo per i bambini». Su Twitter l'anno scorso aveva fatto discutere un post in cui criticava i sostenitori di «questo maledetto perdente Biden e del suo partito democratico moralmente corrotto, che odia l'America e odia Dio».
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La punizione del leader pro-life (che arriva in un momento complesso per i repubblicani dopo la sconfitta nelle elezioni di mid term) segnala anche un aumento dello scontro dentro la Chiesa tra conservatori e progressisti. I vescovi negli Usa alcuni mesi fa avevano affermato di voler raddoppiare gli sforzi per porre fine all'aborto.
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