Schumacher, un anno dopo l'incidente: «La convalescenza potrebbe durare 3 anni»

Lunedì 22 Dicembre 2014
Schumacher, un anno dopo l'incidente: «La convalescenza potrebbe durare 3 anni»
È passato quasi un anno dal drammatico incidente di Michael Schumacher sulla neve. Quello 2014 sarà un Natale al buio con la speranza che le luci delle feste e il calore della sua famiglia lo aiutino ad uscire dal tunnel in cui è finito dopo l'incidente sugli sci.

Dal dramma sono passati dodici lunghissimi mesi, ma Michael Schumacher da vero campione non ha mai smesso di lottare: sotto l'albero del 2014 troverà una inimmaginabile 'valanga' di auguri e di incoraggiamenti, ma anche qualche sponsor in meno che, a differenza della famiglia e dei tanti amici e tifosi, sono convinti che Schumi non tornerà più ad essere quello di prima dopo quella banale caduta sulle nevi di Meribel.



E per questo hanno deciso di abbandonarlo. Ma la voglia di non mollare per Schumi resta quella di sempre, come quando sfrecciava al volante della monoposto. Una vita da campionissimo a cui il tedesco, che il prossimo 3 gennaio compirà 45 anni, è rimasto aggrappato fin da quel giorno con la forza e il coraggio che lo contraddistinguevano in pista e a cui tutti quelli che lo amano e lo ammirano si affidano per rivederlo presto vincitore nella sua corsa più difficile.



Un Natale che Schumi passerà vicino ai suoi famigliari e agli amici più cari che come lo stesso Todt, ieri artefice degli ultimi successi di Maranello e oggi presidente della Fia, vanno a trovarlo quasi ogni settimana nella 'reggia' di Gland, vicino a Ginevra, dove l'ex pilota tedesco era tornato dopo un primo periodo di degenza nel centro di riabilitazione svizzero di Losanna (da giugno) e circa sei mesi passati in coma nell'ospedale francese di Grenoble.



Quasi un anno passato tra rumors, inchieste, speranze, smentite, preghiere e anche qualche episodio da dimenticare come quello della cartella clinica rubata per poi essere venduta al miglior offerente, conclusosi con il suicidio dell'uomo sospettato del furto impiccatosi in una cella del carcere di Zurigo. Dai primi mesi, quelli più difficili e delle speranze ridottissime di rivedere Schumi com'era, con la moglie Corinna costantemente al suo fianco vicino al letto dell'ospedale di Grenoble impegnata in una lotta contro tutto e tutti per difendere il marito da chi lo considerava praticamente morto e chi tentava di speculare sulla vicenda a livello mediatico, si è arrivati ad oggi ad una situazione che vede il tedesco in lento ma costante recupero.



Alle ultime ottimistiche dichiarazioni di Todt (''tornerà ad una vita normale, è giovane ha tutto il tempo per recuperare'') si sono aggiunte quelle del medico francese Jean-Francois Payen, uno degli specialisti che ha seguito il pluricampione di Formula 1 per quasi sei mesi all'ospedale di Grenoble, secondo cui Schumi sta meglio ma la sua convalescenza potrebbe durare anche tre anni. In mezzo a tutto questo tempo non si contano più le dimostrazioni d'affetto e di vicinanza al campione tedesco e alla sua famiglia sia dal mondo della Formula 1 che dagli appassionati di sport. Non sono mancate le fiaccolate davanti all'ospedale da parte dei suoi tifosi e le sfilate in pista tra caschi, maglie, striscioni e drappi dedicati al dramma di un uomo passato in un attimo, e in un modo incredibile per uno con il suo passato, da una vita da re ad una vita in bilico tra sogni e speranze di tornare ad una accettabile realtà.
Ultimo aggiornamento: 15:23

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