Silverstone vuole lasciar il Circus: ​«Troppe perdite»

Martedì 11 Luglio 2017
Silverstone vuole lasciar il Circus: «Troppe perdite»

Silverstone, 13 maggio del 1950, Nino Farina vince su Alfa Romeo il primo Gran Premio del Mondiale di Formula della storia, sotto gli occhi di re Giorgio VI e di sua figlia Elisabetta. Silverstone, 2019, il probabile addio di una tradizione. Mentre Hamilton e Vettel accendono la sfida Mondiale sul circuito del Northamptonshire, i proprietari della storica pista inglese pensano di uscire dal Mondiale.

La causa, i costi eccessivi che oramai da tempo provocano perdite milionarie. Il British Racing Drivers Club, proprietario del circuito nato durante la seconda guerra mondiale come pista della Raf e poi trasformato in tempio della velocità, ha infatti attivato la clausola di uscita inserita nel contratto. «Le perdite sono troppe, abbiamo raggiunto il punto limite», ha detto il presidente John Grant. «Non possiamo più consentire che la nostra passione per lo sport prevalga sulla ragione: abbiamo sotenuto perdite per 2,8 milioni di sterline nel 2015 e 4,8 lo scorso anno. Quest'anno ci aspettiamo una perdita simile». Come per tutte le trattative del circus, i margini di un ripensamento stanno tutti nella ridiscussione del contratto e soprattutto della sua parte economica.

«La nostra speranza è che un accordo possa ancora essere raggiunto, per poter garantire un futuro finanziariamente sostenibile». Dopo lo storico appuntamento del '50 - dove fu intitolato gp d'Europa - Silverstone ha condiviso con Brands Hatch e Aintree l'ospitalità del Gp di Gran Bretagna, prima di diventarne sede esclusiva nel 1987. Ma di fronte alla finanza, anche la tradizione britannica vacilla. Anche perché, a differenza di altre sedi del Mondiale F1, Silverstone non riceve alcun sostegno da parte del governo. Secondo la Bbc, la decisione della BRDC non vuol dire necessariamente che la Gran Bretagna perda la sua tappa del Mondiale. Ma i conti sono chiari.

Nel 2009, Silverstone firmò con Ecclestone un contratto di 17 anni, pagando 12 milioni di sterline che si rivalutavano del 5 per cento l'anno.

La clausola di uscita, inserita nel contratto, doveva essere attivata entro il Gp del 2017, e così è stato. Chase Carey, nuovo presidente della Formula 1, ha detto nei giorni scorsi alla Bbc che la sua priorità è Silverstone, ma «altre location hanno manifestato il loro interesse ad ospitare il Gp di Gran Bretagna». Tra le voci di possibili sedi alternative, sempre secondo la Bbc, c'è addirittura quella di una gara per le strade di East London. «La storia di Silverstone non può essere buttata via, sarebbe un giorno molto triste quello in cui dovesse abbandonare il Mondiale», ha detto Nigel Mansell, che su quel circuito ha vinto tre volte ('87, '91 e '92). Ora la BRDC e Casey hanno due anni di tempo per trattare e trovare una soluzione. Nel nome della storia.

Ultimo aggiornamento: 17:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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