Valentino Rossi è pronto: da Sepang comincia la rivincita

Lunedì 1 Febbraio 2016 di Gianluigi Giannetti
Valentino Rossi è pronto: da Sepang comincia la rivincita
Al rintocco dei motori finalmente riaccesi, tutti volteranno definitivamente pagina verso la nuova storia del mondiale 2016, si spera lontana da combine tra spagnoli e tribunali. A tutti solo buoni propositi, tranne che a uno, a quel Rossi Valentino da Tavullia che oggi si ritroverà nella visiera la stessa pista di Sepang dove è andato in scena lo scorso ottobre l'episodio del calcio sferrato a Marquez. ”Sono caduto nella provocazione”, rimugina ancora il Dottore, costretto ad un nuovo appuntamento nel luogo esatto del delitto che è costato una stagione, con la prossima che porta con se un tale bagaglio di novità e incognite tecniche da sparigliare qualsiasi equilibrio sulla strada della rivincita. Sarà spettacolo, perfino con la possibilità del ritorno del funambolo Stoner, in un mondiale da ricordare, oppure che farà innervosire.

LA SVOLTA
Tre giorni concessi a tutti i team per scoprire le carte buone e nascondere alla concorrenza i propri dubbi. Da oggi fino a mercoledì i piloti per la prima volta scenderanno in pista con le nuove moto equipaggiate con la centralina elettronica unica per tutte le scuderie e con software identico, ma soprattutto con le gomme Michelin, non più Bridgestone. Ci sarà modo per altre due sessioni di prove collettive, a Phillip Island in febbraio e a Losail, a soli quindici giorni dal GP del Qatar in programma il 20 marzo, ma non ci sarà comunque tempo per testare a fondo mezzi che sono state modificati in elementi meccanici determinanti, quando non del tutto riprogettati. Gli pneumatici francesi richiedono infatti uno stile di guida completamente differente, molto più dolce in ingresso in curva e poi più rapido ad uscirne sfruttando al meglio la maggiore presa sull'asfalto. La tenuta della gomma anteriore in frenata però è un problema grosso comune a tutte le scuderie, che va risolto aumentando il peso che si sposta avanti.

AVANTI TUTTO
Dopo il mondiale 2015 consegnato alla Yamaha, Honda ha deciso la sua ricetta tecnica, muovere pilota e sella in posizione più avanzata sulla nuova RC213V. A Marquez e Pedrosa poi il compito di aiutare a rendere meno scorbutico il motore in accelerazione, un guaio che costrinse lo scorso anno Marc a tornare al telaio del 2014 per arginare una serie infinita di cadute. Nonostante la segretezza che avvolge il progetto, Ducati sembra invece puntare altrove. Con Andrea Iannone e Andrea Dovizioso, ci sarà la GP16, una evoluzione molto profonda della moto dello scorso anno, con assetto migliorato attraverso il cambiamento della posizione di guida e parzialmente del motore. L'asso nella manica di Borgo Panigale potrebbe però essere soprattutto l'utilizzo delle gomme Michelin. Uno dei problemi che aveva la GP15 era infatti la mancanza di trazione al posteriore e le gomme francesi proprio su questo scommettono. Un assist che la casa italiana potrebbe cogliere al volo per recuperare velocemente terreno sul marchio dominatore del 2015.

TRASLOCO DEL MOTORE
Più drastica la scelta Yamaha, che per aumentare il peso sulla ruota anteriore e tirar fuori il meglio dalle nuove Michelin ha scelto di trasferire il motore di qualche centimetro in avanti e rialzarlo dal suolo, una rivoluzione che toglie spazio al serbatoio, appunto spostato sotto la sella, con il bocchettone di rifornimento posizionato in coda. Una scommessa a cui Yamaha crede a metà. La M1 evoluta sarà destinata a Lorenzo, mentre Valentino potrebbe decidere di mantenere una moto evoluzione di quella dello scorso anno. A chi chiedeva come avrebbero fatto a convivere nella stessa scuderia dopo i fatti di valencia, ecco la risposta.
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