Gli stranieri tornano a fare shopping sulle Dolomiti: dopo Cortina, comprato un albergo ad Alleghe

Lunedì 22 Gennaio 2024 di Claudio Fontanive
L'albergo Savoia sul lago di Alleghe

ALLEGHE - Visitando la provincia sono decine i cartelli “vendesi” o “affittasi” apposti sui portoni di hotel chiusi e in molti casi in triste degrado. E dopo Cortina, terra di conquista in vista dei grandi gruppi internazionali della ricettività in vista delle Olimpiadi, gli appetiti degli stranieri sembrano indirizzarsi anche in Agordino, ad Alleghe per la precisione. Pare che l’hotel Savoia, storica struttura alberghiera in riva al lago di Alleghe, sia stata rilevata da una società israeliana, e si moltiplicano i casi di acquisizioni strutture ricettive da parte di gruppi esteri. «Le acquisizioni alberghiere estere a Cortina - precisa l’albergatore Sergio Pra - sono un fatto ormai consolidato mentre credo che quello del Savoia sia un caso sporadico, che non riscontro significativamente in altre località turistiche della provincia».

DIFFICILE RICAMBIO

Ma senza attendere gli stranieri, quante possibilità ci sarebbero per giovane di rilevare un hotel? «Neanche per idea, non ce la farebbe mai, sempre che non abbia le spalle coperte», è triste e al contempo perentorio il commento di Sergio Pra, che lega il suo cognome a una tradizione alberghiera che si tramanda ad Alleghe da sette generazioni. Correva infatti il 1866 quando Michele Pra, allora trentaquattrenne, fondò l’Hotel Posta a Caprile, che ha poi lasciato in eredità ai membri di una famiglia che ancora oggi gestisce con successo la stessa struttura, assieme allo Sport Hotel Alleghe acquistato negli ultimi anni, e all’Hotel Alleghe, che si presenta ora sotto la proprietà della famiglia Pra che lo ha acquisito soltanto qualche mese fa e che vedrà la luce, dopo la ristrutturazione in atto, dalla prossima estate. Sergio Pra la sa lunga sul turismo, non soltanto alberghiero, ma è anche presidente di Alleghe Funivie e consigliere di Dolomiti Superski, nonché presidente di quello che è stato il consorzio Dolomiti Stars. «Un giovane o una famiglia senza un’adeguata copertura finanziaria alle spalle potrebbe pensare di aprire al massimo una pensione oppure un b&b - afferma Pra - i contributi pubblici attraverso i bandi sono irrisori rispetto alla capacità di spesa che necessita la nascita o l’acquisizione di un hotel di medie dimensioni, con circa 100 posti letto, anche perché la banca probabilmente non gli concederebbe il mutuo necessario, che comunque non riuscirebbe in ogni caso a pagarsi. Per un acquisto di una struttura più piccola comunque l’investimento sarebbe comunque di qualche milione di euro. Avremmo quindi bisogno di fondi pubblici più consistenti anche per fare ristrutturazioni importanti anche in funzione di possibili nuovi collegamenti sciistici, come quello Ski Civetta – Cortina sul quale io credo molto, anche in ottica di nuove possibilità per i giovani». Difficile ormai trovare famiglie che si tramandano il mestiere di albergatore di generazione in generazione, e sono innumerevoli le storie di figli che anziché continuare il lavoro dei genitori preferiscono un’occupazione stabile e con minori preoccupazioni e investimenti.

L’IMPEGNO

«Il nostro è un lavoro complesso - afferma l’albergatore agordino - e che richiede grandi sacrifici, con pochi momenti liberi, senza sabati o domeniche di riposo. Anche quando le strutture sono chiuse, nel fuori stagione, l’impegno è costante nella manutenzione ristrutturazione». Con riferimento a quest’ultimo tema, in sette generazioni gli alberghi della famiglia Pra hanno subito numerosi restyling, ma quanto costano? «Faccio un esempio - prosegue Pra - nel nostro Sport Hotel Europa, struttura a quattro stelle, ristrutturare una sola stanza ci è costato quasi 90mila euro, e se ci si trova a dover rinnovare decine di stanze di questo tipo, servirebbero investimenti milionari».

LAVORI IN CORSO

Per chi passa nel centro di Alleghe in questo inverno, è facile notare l’omonimo hotel proprio nel centro del paese, oggetto di un’importante opera di ristrutturazione. «Fra acquisto e ristrutturazione - afferma Pra - ci avviamo a un investimento da 3 milioni e mezzo di euro in quanto vogliamo realizzare un albergo a quattro stelle con tutti i comfort destinato quindi a un target importante».

L’IDEA

Ma il caso di hotel chiusi o in vendita non riguarda soltanto il Bellunese: in Val di Fassa ci sarebbero circa 30 strutture alberghiere in vendita. Ma proprio da tale valle trentina, arriva unidea che potrebbe essere interessante anche per soddisfare la necessità di alloggio del personale stagionale, che tanto manca anche nella nostra provincia. Un hotel inaugurato a fine dello scorso anno e dedicato proprio al personale, con tariffe di pernottamento che partono da dieci euro, e modulabili a seconda della durata del soggiorno, che diminuiscono con l’aumentare del periodo

Ultimo aggiornamento: 17:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci