AGORDO - Ad un primario che rinuncia alla pensione per continuare la professione di ortopedico si è aggiunta una dottoressa di nuova assunzione, giovane e con tutta l'intenzione di rimanere a lavorare nel territorio che le ha dato i natali.
ALLA GUIDA DI ORTOPEDIA
"Ho fatto il pesce di aprile", scherza il dottor Federico Botto, primario di ortopedia, che dal primo aprile avrebbe dovuto andare in quiescenza. "Ho cambiato idea - ha spiegato - e sono contento di continuare a far parte di un efficiente staff che ha registrato dati eccezionali". Laureato in medicina e chirurgia nel 1986 all'Università di Padova, cinque anni dopo nello stesso ateneo ha conseguito la specializzazione in ortopedia e traumatologia. Dal 1999 al 2002 è stato dirigente medico di primo livello nella divisione di ortopedia e traumatologia dell'ospedale di Belluno mentre dal 2003 al 2009 lo stesso ruolo lo ha ricoperto presso la struttura di ortopedia e traumatologia-chirurgia del ginocchio all'ospedale Sant'Antonio di Padova. Dal 2007 al 2010 è stato aiuto del reparto di chirurgia del ginocchio al policlinico padovano di Abano Terme e poi, dal 2010 al 2017, primario dell'ortopedia-traumatologia e della sezione di riabilitazione dell'istituto Codivilla di Cortina. Dal 2017, infine, è primario di ortopedia all'ospedale di Agordo e, nonostante abbia raggiunto l'età per la pensione, continuerà ad esserlo. "Non posso che compiacermene - ha sottolineato il direttore Dal Ben - potremo così proseguire e migliorare ancor più il già ottimo lavoro".
NUOVE LEVE
La dottoressa Silvia Fant è nata il 5 settembre 1992 a Belluno dove è anche residente. Si è laureata in medicina il 12 ottobre 2023 all'Università di Verona. Ma sempre presso l'ateneo scaligero ha acquisito anche la laurea in scienze motorie con approfondimenti relativi all'attività fisica adattata rispetto a varie patologie tra cui la sclerosi multipla. Attualmente opera nell'ospedale di comunità di Agordo. "Qui sono stata accolta con un caloroso abbraccio - ha detto - sia dai colleghi che dalla struttura in generale. Spero tanto di poter proseguire il mio impegno nella realtà locale perché amo profondamente il territorio in cui sono nata, il Bellunese, e sogno di poterlo valorizzare". E la sanità di qualità, si sa, è uno dei parametri più importanti per il potenziamento della montagna. "Spero che la strada percorsa dalla dottoressa Fant - ha concluso il direttore generale - possa essere di esempio ed essere intrapresa da molti colleghi giovani".