Busitalia, verso il caos: niente aumenti, in fuga altri otto autisti

Mercoledì 14 Giugno 2023 di Luisa Morbiato
I mezzi di Busitalia

PADOVA - Si è chiusa con una buona adesione lo sciopero di una settimana degli autisti di Busitalia proclamato da Adl Cobas, un'astensione dal lavoro proclamata su tutto il territorio nazionale.
«Il rinnovo del contratto nazionale di categoria del quale si sta discutendo propone cifre irrisorie noi chiediamo invece un aumento di 300 euro per quanto concerne Busitalia anche l'azienda sta trattando il rinnovo del suo contratto ma per quanto riguarda eventuali aumenti ha già dichiarato che non ci sono soldi a disposizione ma le retribuzioni sono basse e presentano disparità a parità di mansioni - ha esordito Stefano Pieretti portavoce nazionale del sindacato - i problemi in azienda sono molti a cominciare dai nastri di lavoro: per il trasporto extraurbano gli autisti sono costretti a stare fuori casa fino a 10 ore e mezzo e fino a 14 per chi guida autobus urbani a fronte di un tempo di guida che va dalle 6 alle 7 ore.

Si devono quindi ridurre i tempi dei nastri».

GLI ABBANDONI
Una situazione che contribuisce fortemente allo stillicidio di autisti. Nell'ultimo mese si sono registrate infatti 8 unità in meno fra dimissioni, dipendenti che migrano verso altre aziende di trasporto pubblico ma con trattamento economico e carichi di lavoro migliori, e pensionamenti.
«Il trasporto urbano vede attualmente 272 autisti a fronte dei 368 presenti all'arrivo di Busitalia - ha continuato - mentre nel servizio extraurbano sono 280 anche qui in calo. A questo punto l'azienda dovrebbe spiegare come attuare il servizio e percorrere gli 7 milioni di km previsti dal servizio. Altro capitolo il tram: dei 22 autisti che hanno seguito il corso per ottenere la patente di conduttore del tram hanno superato l'esame orale solo in 5, di questi uno è meccanico, e ora dovranno affrontare la prova pratica e non è detto che tutti la superino».
«Non va molto meglio per gli aspiranti autisti che stanno seguendo l'Academy, alcuni si sono già ritirati e quelli che otterranno la patente del bus, come già accaduto, potrebbero non rimanere tutti in Busitalia dove è ormai difficilissimo lavorare».

LA SICUREZZA
Capitolo importante la sicurezza di dipendenti ed utenti. «Busitalia continua ad affermare di non avere fondi ma dovrebbe anche spiegare dove sono stati investiti i contributi nazionali e regionali e rendere noti i bilanci - aggiunge Davide Parpajola Adl - circolano mezzi sempre più datati, anche con oltre 20 anni di servizio, vedi gli ultimi incendi e altri problemi dei bus. Servono mezzi sicuri e nuovi, soprattutto in città dove sono sottoposti a sollecitazioni come dossi e fermate ravvicinate. A questo punto servono risposte forti e chiare dalla politica più che da Busitalia». E a chi deve vigilare si appella anche il portavoce nazionale. «E' l'Ente di Governo, formato da Provincia e Comune, che deve intervenire - ha concluso Pieretti - Busitalia ha vinto il bando ed ha siglato il Contratto di servizio spetta all'Ente di governo farlo rispettare».
 

Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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