Ospedale avveniristico, 12 milioni di euro in tecnologia: ecco le due sale ibride che hanno già salvato quattro neonati

Giovedì 9 Maggio 2024 di Nicoletta Cozza
Una sala ibrida

PADOVA - Due sale ibride che sono allo stesso tempo una rivoluzione e un miracolo. Da un lato hanno cambiato ai chirurghi il modo di lavorare, che con una metafora usata da loro stessi è paragonabile al fatto di andare a Bolzano in Ferrari o in 500, consentendogli nel contempo di aumentare in modo esponenziale il numero degli interventi, toccando quota mille in un anno. Dall'altro, ci sono risultati eccezionali, con tante esistenze salvate, comprese quelle di 4 neonati tre dei quali hanno visto la luce proprio al loro interno, o anche di qualità di vita restituita ai pazienti al di là di ogni previsione prognostica iniziale, come al carabiniere che pareva destinato a rimanere in carrozzina e che invece oggi cammina, dopo che uno stalker che perseguitava la moglie, e che stava arrestando in via Bergamo, gliele aveva maciullate investendolo con l'auto, prima di essere ucciso a colpi di pistola dal collega del ferito.

AVVENIRISTICHE

E poi è già stato stabilito un primato avveniristico, con l'anidride carbonica utilizzata nell'ambito della Chirurgia vascolare come mezzo di contrasto al posto del liquido iodato, dato che assicura meno tossicità ai soggetti ad alto rischio per altre patologie correlate, tra cui quelle renali.
Una vittoria su più fronti, compreso il fatto che mentre gli ingegneri tedeschi della Siemens che dovevano posizionare i macchinari tecnologicissimi giuravano che le sale stesse non si sarebbero potute realizzare in quel sito, gli omologhi degli uffici tecnici dell'Azienda erano di parere contrario e alla fine, misurando anche il millimetro, hanno concretizzato il progetto, superando per la costruzione ostacoli dimensionali e strutturali.
Giusto un anno fa, infatti, è iniziata l'attività nelle 2 sale operatorie ibride del Policlinico, uniche in Europa, la cui realizzazione ha comportato un investimento di 12 milioni di euro sostenuto da Regione e Fondazione Cariparo, dei quali 8 e mezzo sono serviti per le attrezzature. A fare il punto dopo 12 mesi di lavoro sono stati ieri il dg Giuseppe Dal Ben, e i professori Federico Rea direttore Didas Chirurgia, e Franco Grego, al vertice dell'UOC Chirurgia Vascolare, che coordina i 2 poli chirurgici, per l'utilizzo dei quali ha messo a punto un regolamento.

L'ATTIVITÀ

Le strutture occupano un'area di mille metri quadrati, su cui sono stati collocati 2 giganteschi angiografi digitali robotizzati di ultimissima generazione, calati dall'alto con un'operazione di posizionamento complessa, e poi una tac e due tavoli operatori.
Da maggio 2023 sono stati eseguiti 936 interventi e se il trend rimarrà uguale, a fine 2024 si registrerà un'impennata del 30%. Le sale ad alta tecnologia integrata sono utilizzabili per interventi di tipo ibrido, cioè che implicano una parte chirurgica "tradizionale" e una endovascolare, oppure per altri che comportano ancora una sezione "open" e una "manovra" interventistica associata alla radiologia. Sempre qui, inoltre, si fanno procedure emodinamiche o interventistiche complesse che necessitano dell'impiego nello stesso momento di angiografo e tac, oppure che richiedono tempi lunghi.
Nell'arco di un anno la sala ibrida A dedicata alla Chirurgia Vascolare ha raggiunto l'obiettivo di lavorare 24 ore su 24 con operazioni sia di elezione, che di urgenza ed emergenza. Invece per la B, destinata alle altre chirurgie, il traguardo futuro sarà di incrementare il numero di procedure appropriate, così da garantire ai pazienti risultati sempre migliori.
Nella sala B ha lavorato soprattutto la Cardiochirurgia, oltre alla Chirurgia toracica, all'Emodinamica, all'Elettrofisiologia, alla Chirurgia epatobiliare e alla Radiologia Interventistica. Sono state spesso coinvolte équipe multidisciplinari, anche 5 team contemporaneamente per un totale di 20 medici, oltre agli infermieri. Adesso sono prossimi ad entrare sempre nella B i professionisti della Neurochirurgia e della Neuroradiologia.

I COMMENTI

«Le sale operatorie ibride rappresentano una delle innovazioni più importanti della nostra Azienda - ha ricordato Dal Ben - che viene presa d'esempio a livello europeo».
«Con questi investimenti tecnologici - ha aggiunto Rea - sono stati fatti passi avanti, consentendo al nostro ospedale di continuare a ottenere risultati rilevanti, insieme al fatto di avere professionisti d'eccellenza che lavorano in sinergia. Grego, con il suo impegno ha fatto sì che si sia arrivati alla realizzazione, dando largo sbocco alla Chirurgia vascolare, ma garantendo pure la possibilità a tanti di noi di andare a individuare quali sono le aree che altre specialità possono utilizzare. Un progetto fatto con appropriatezza».
 

Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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