ROVIGO - «La Regione Veneto e il commissario straordinario sospendano la procedura di affidamento dei servizi a un soggetto privato»: così i consiglieri regionali Elena Ostanel, Erika Baldin, Arturo Lorenzoni e Cristina Guarda intervengono sul caso Iras e depositano una mozione sul tema.
STORIA LUNGA
La vicenda dell'Iras «si trascina oramai da troppi anni, ovvero da quando nel 2016 - ricordano i quattro consiglieri, capigruppo di opposizione - la giunta regionale, a seguito di un procedimento di vigilanza e controllo sull'Iras, aveva preso atto di accertate violazioni di legge e della situazione di estrema gravità in cui versava l'Ipab, ne aveva sciolto il Consiglio di amministrazione e nominato un commissario straordinario regionale. Sono quindi otto anni che la Regione amministra l'Iras attraverso un suo commissario, che avrebbe anche il mandato di salvaguardare i servizi assistenziali erogati alle persone ospiti dell'ente, e di affrontare le questioni riguardanti le risorse umane dell'Ipab e la sua dotazione organica, avviando conseguenti interventi operativi tesi a normalizzare la gestione dell'ente».
Invece, puntualizzano Ostanel, Baldin, Lorenzoni e Guarda, «tutti questi anni non sono serviti a nulla, a nessun vero piano di rilancio realmente percorribile che non fosse quello di risanare l'ente a scapito dei servizi o del personale, o del puro risparmio di gestione, anche a costo di lasciare macerie nella città di Rovigo».
GLI ESITI
Ne è derivato così, aggiungono, «l'annullamento unilaterale della convenzione con cui Iras affittava dal Comune di Rovigo l'immobile di Casa serena». Una decisione che secondo i quattro capigruppo di opposizione lascia «un enorme vuoto urbano in città, o la solita operazioncina di piccolo cabotaggio di svuotare la missione e gestione pubblica dell'Iras, e l'intenzione di affidare la gestione dei servizi a un qualche soggetto privato. Per questo abbiamo presentato una mozione in consiglio regionale, che chiede alla Regione e al Commissario di recedere dai propositi di affidare a privati i servizi dell'Iras. Vedremo, così, se la maggioranza in consiglio regionale è quella che di facciata si dichiara contraria alle privatizzazioni dei servizi di cura, ma poi è artefice di questi processi, o se invece vorrà dimostrarsi coerente con quello che dichiara».