Vandalismi in piazza Martiri Belfiore, baby gang asserragliata nell'androne di un palazzo

Hanno preso a calci il portone di un condominio, poi l'arrivo delle pattuglie. "Nessuna paura delle forze dell'ordine, si facevano selfie"

Martedì 23 Aprile 2024 di Redazione Treviso
Le pattuglie di polizia e carabinieri in piazza Martiri Belfiore

TREVISO - Molti residenti si sentono sotto assedio. Le baby gang che scorrazzano in piazza ne combinano di tutti i colori. «E ormai c’è da avere paura» non nasconde, ancora scossa, la signora Francesca (il nome è di fantasia per proteggerla da eventuali ritorsioni), che martedì ha chiamato la polizia dopo che un gruppetto di ragazzini ha tentato di sfondare a calci il portone del suo condominio in piazza Martiri Belfiore. La baby gang, dopo aver provato a intrufolarsi nel palazzo, danneggiando l’ingresso, messa in fuga dalle urla della donna è fuggita e ha trovato riparo nell’androne di un altro condominio, dove il gruppo si è asserragliato fino all’arrivo delle forze dell’ordine. «Sono stati tutti identificati dagli agenti, erano 6 o 7, non so se siano stati denunciati - spiega la donna che non fa sconti descrivendo i gruppetti che scorrazzano da queste parti -: sono piccoli delinquenti».

Tutto ha inizio verso le 18.30 di ieri, quando la signora, di mezza età, sente dei rimbombi dall’androne di casa. «Udivo dei tonfi e mi sono affacciata alla finestra urlando: “Che sta succedendo”? Subito dopo una donna che passava mi ha indicato dei ragazzi che poco prima avevano preso a calci l’ingresso e stavano scappando. Sono scesa e li abbiamo visti correre verso via Radaelli. Poi ho controllato il portone, era stato danneggiato. Non so perché avessero cercato di entrare». Inizialmente in piazza è circolata la voce che un’anziana fosse stata accerchiata e minacciata, e forse per questo, in pochi secondi, Santa Maria del Rovere si è riempita di pattuglie di polizia, carabinieri e vigili. Nel frattempo il gruppetto di bulli si era asserragliato nell’androne di un palazzo di via Radaelli. Ed è qui che le forze dell’ordine, dopo una breve trattativa, hanno identificato i presenti e ricostruito quanto accaduto. «Tra loro c’era chi si faceva addirittura i selfie» riferiscono i testimoni.

Alcuni dei giovani sono stati portati in comando dai carabinieri, in attesa dei rispettivi genitori, ai quali sono stati riconsegnati. Si valutano denunce.

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