MONTEBELLUNA - Le accuse, a vario titolo, andavano dall’importazione e commercializzazione di medicinali vietati alla falsificazioni di prescrizioni mediche, passando per l’esercizio abusivo della professione sanitaria.
L’INCHIESTA
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la farmacia di Castagnole gestita da Valentina Alessi Battaglini faceva parte del canale di approvvigionamento italiano (ce n’era anche uno estero) dei medicinali dopanti che Pietro Munisteri e Anna Maria Taormina rivendevano ai culturisti di tutta Italia, per un giro di affari da oltre 100mila euro. La farmacista è sospettata di connivenza con Munisteri: è a Castagnole, infatti, che il 36enne avrebbe utilizzato gran parte delle false ricette bianche, create ad arte nella tipografia “L’Artigiana srl” di Montebelluna di proprietà di Paolo Morsoletto e Natasha Battistella, per ottenere anabolizzanti, sostanze a base di testosterone, dell’ormone della crescita ma anche di nandrolone. Sostanze che oltre a Munisteri venivano reperite anche da Alessandro Prato.
IL BLITZ
Il blitz dei carabinieri del Nas era scattato nel novembre 2021: sotto sequestro erano finite 1.428 confezioni, 15.800 tra fiale, compresse e blister, di cui 130 boccette di nandrolone per un valore complessivo di 103mila euro. Grazie alla cooperazione di polizia Europol, era stato poi possibile ricostruire anche alcune rotte internazionali di provenienza dei farmaci acquistati via chat e social network.