Turismo a Venezia, l'assessore Zuin replica al ministro Santanchè: «Il biglietto non è una tassa, serve per gestire i flussi di persone»

Domenica 25 Febbraio 2024 di Michele Fullin
Turismo a Venezia, l'assessore Zuin replica al ministro Santanchè: «Il biglietto non è una tassa, serve per gestire i flussi di persone»

VENEZIA - Il sasso lanciato dal Ministro per il Turismo, Daniela Santanchè contro il contributo d'accesso per i visitatori non pernottanti non sembra aver provocato tante onde a Venezia. Senza voler entrare in polemica con il titolare del Dicastero, che tra l'altro fa parte della medesima coalizione di centrodestra che governa Venezia, l'assessore lagunare ai Tributi, Michele Zuin mette qualche puntino sulle "i". Giusto per non subire passivamente attacchi ritenuti ingiusti e che tra l'altro non hanno nulla a che vedere con la natura del tributo, istituito a fine 2018 dalla Legge di Bilancio del 2019.

Questa norma offre alla sola città di Venezia, in ragione della sua insularità e specialità (anch'essa sancita ex lege) la possibilità di applicare un tributo ai visitatori che non dormono in città e che quasi sempre sono i responsabilità del sovraffollamento delle calli e dei campi che rendono la vita difficile ai residenti, ma anche ai turisti che la notte si fermano e fanno girare l'economia della città.

LO SCOPO

Santanché, proprio venerdì aveva affermato che «far pagare le tasse senza dare niente in cambio non trovo sia giusto. E l'ho detto al sindaco».
E qui c'è un equivoco di fondo, dal momento che il famigerato "biglietto d'ingresso" da 5 euro (ma che per i prossimi anni potrà arrivare a 10) non appartiene alla famiglia delle tasse di scopo, la cui logica è " ti chiedo qualcosa in più per darti in cambio un servizio migliore".

«Unico scopo del Contributo d'accesso - spiega l'assessore Zuin - è gestire i flussi turistici ma non nell'accezione che ne dà il ministro. Facendo pagare qualcosa in più a chi arriva senza prenotare oa chi arriva nei giorni già previsti come molto affollati, contiamo di convincere una parte di questi visitatori a venire in momenti meno pesanti. Cosa diamo in cambio? Non dobbiamo dare nulla - prosegue - se non inviare: in cambio diamo la possibilità di una migliore fruizione della città a cittadini e turisti. Lo scopo è gestire i flussi, non è un modo di fare cassa facile a loro spese».

Lo dicono le poste di bilancio che il contributo d'accesso non sarà una macchina per far soldi, non fosse altro perché la sua gestione sarà molto onerosa. Soprattutto per pagare un piccolo esercito di agenti verificatori.
«La previsione per il 2023 è di 700mila euro di ricavi - aggiunge l'assessore - in via prudenziale anche perché sarà una sperimentazione tra fine aprile e metà luglio. Per il 2024 e il 2025 abbiamo messo in entrata 7 milioni 120mila euro. Ma con spese pari a 5.1 milioni. Quel poco che resterà, circa 2 milioni l'anno, servirà a ridurre la tassa sui rifiuti ai cittadini. I residenti del comune, infatti, pagano una certa cifra anche per tenere pulita una città dove ogni giorno i turisti lasciano tonnellate di rifiuti».

TASSA DI SOGGIORNO

Un'altra questione lanciata da Santanchè riguardava l'imposta di soggiorno che «ora serve per ripianare i bilanci dei comuni».

«A Venezia il gettito dell'Imposta di soggiorno - continua Zuin - è destinato a servizi e gestione del turismo. C'è una quota parte degli operatori di polizia locale per gestire una quantità doppia rispetto agli abitanti (tenere sotto controllo la città non è facile). Poi copre il costo degli operatori degli uffici Turismo e Tutela delle tradizioni, il Salone nautico, l'organizzazione dei grandi eventi legati al turismo e il costo di attività e produzioni culturali. Noi leghiamo già l'imposta al turismo e anche se in futuro dovessero esserci vincoli più stringenti, nessun problema».
Il gettito da imposta di soggiorno nel 2023 ha portato nelle casse del Comune di Venezia oltre 38 milioni (33,7 nel 2022, 14.6 nel 2021, 7 nel 2020 e 36 nel 2019) e per l'anno in corso la previsione prudenziale è di 37 milioni. Un'altra entrata importante derivante dal turismo a Venezia è la Ztl che pagano i bus turistici: sono previsti 17,4 milioni per il 2024, 19,5 nel 2025 e 21,7 nel 2026.

Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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