Rio 2016, pallanuoto: Settebello sconfitto 8-10 dalla Serbia

Giovedì 18 Agosto 2016 di Emiliano Bernardini
Rio 2016, pallanuoto: Settebello sconfitto 8-10 dalla Serbia

Dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO Addio sogni d'oro. Saranno al massimo di bronzo. Il Settebello si arrende alla Serbia per 10-8 e vede sfumare così la possibilità di bissare la finale alle Olimpiadi contro la Croazia e prendersi la rivincita di quella giocata e persa 4 anni fa a Londra. In finale per l'oro ci sarà dunque il derby dei Balcani: Serbia-Croazia. Che ci volesse un'impresa era chiaro sin dalla vigilia, ma la sensazione è che la squadra sia entrata in campo troppo timorosa. E' vero di fronte c'erano i campioni del mondo, una squadra che negli ultimi tre anni ha vinto tutto quello che c'era da vincere e che aveva già sconfitto gli storici rivali azzurri l'anno scorso, sempre in semifinale, ai Mondiali di Kazan. 

LA GARA
E’ stata una partita difficilissima.

Giocata soprattutto sul confronto fisico: botte su botte i serbi non hanno risparmiato nulla agli azzurri.  Alla fine del primo quarto è 3-0 Serbia. Imbufalito Campagna che si lamenta di qualche fallo di troppo ma poi nel labiale si legge benissimo «Sì ma è anche colpa nostra però».  Gli azzurri ce la mettono tutta ma prima Mitrovic, il portiere serbo e poi un po’ di sfortuna ci negano la rete a più riprese. Ci vuole un incrocio di Gallo per togliere quel fastidioso zero sul display luminoso. Campagna prova sostituzioni a rotazione, ma il risultato non cambia. I serbi ci sovrastano in ogni parte del campo. 

LE PAROLE DI CAMPAGNA
«Mi è dispiaciuto l’approccio timoroso e poco spregiudicato dei miei ragazzi», dice il tecnico azzurro in zona mista, «Devo dire la verità, e non è una scusa, anche l’arbitro ha dato un po’ di confusione: i primi tre fischi sono stati completamente diversi e inavvertitamente hanno causato due gol per la Serbia. Questo forse ci ha intimorito ancora di più e bloccato: pronti via, eravamo 2-0 per loro. Poi quando la squadra ha iniziato a sviluppare il suo gioco, abbiamo fatto anche un bellissimo terzo tempo, malgrado non siano arrivati i gol pur con quattro espulsioni di seguito dei serbi. Abbiamo aggiustato il nostro gioco, loro volevano schiacciarci e non hanno mollato: preferivo perdere 10-3, così mi rimane l’amaro in bocca perché abbiamo perso un’opportunità».

A condizionare l’andamento della gara è stato soprattutto un avvio stentato dell’Italia. «Sarà argomento di analisi», assicura Campagna, «rivedremo la partita e parleremo con i ragazzi. Certo rispetto a quattro anni fa alla Serbia mancano due giocatori e a noi sette, oltre al fatto di aver messo dentro molti giovani: questo può fare la differenza in una partita del genere. Poi paghi anche uno scotto a un certo momento, ma ci sta. Parlerò con i ragazzi per cercare di capire e immettere soprattutto energie nervose per la partita di sabato».

Il tecnico a un certo punto ha preferito accantonare il portiere Stefano Tempesti, inserendo Marco Del Lungo. «Onestamente non aveva grandi colpe sui gol subiti, ma ho voluto dare un’ulteriore scossa alla squadra», spiega, «Tentare un’altra carta: era un messaggio di reattività, non tecnico». Adesso, prosegue, «c’è delusione, ma anche la consapevolezza che stiamo facendo un percorso molto bello. C’è un bronzo da giocarci, per una squadra giovane con sette esordienti non sarebbe affatto male… Le pile non si possono, si devono ricaricare. Se Montenegro ha visto questa partita, la metterà ancora di più sul piano fisico, sin dall’inizio, e non dobbiamo farci sorprendere. Dobbiamo cercare di capire che cosa faranno di diverso rispetto alla partita precedente, dove li abbiamo battuti». 




Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 01:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA