Chiara ed Elena ci sono, e ci saranno.
Sono amiche da sempre, anche se insieme si allenano poco per svariati motivi: uno è che Pellacani ormai da qualche tempo vive in America («dove si gareggia tutte le settimane e s’impara molto» ma si studia anche: Chiara lo ha fatto alla Louisiana University per due anni e ad agosto si trasferirà all’università di Miami, non l’ha scelta perché fan di Messi…) e perciò la lontananza non aiuta; un altro è che la Bertocchi ha avuto parecchio da combattere con infortuni vari: ad aprile è stata operata alla schiena. «Ma appena ci ritroviamo siamo subito in sincronia _ dice Elena _ anche perché ci tuffiamo in coppia da quando Chiara aveva sedici anni, ed era, ed è per me, come una sorellina minore, che però adesso è maggiore perché riesce a trascinarmi» racconta la Bertocchi.
«Abbiamo preso da Tania Cagnotto e Francesca Dallapè: ci hanno insegnato a crederci, e che è possibile» dice Chiara. È possibile anche recuperare immediatamente da una delusione: l’altro giorno, nella gara da un metro, Elena, che era a fil di podio, è scivolata sul trampolino ed è caduta in acqua più che tuffarsi, voto zero e fine dei sogni. «Però stamattina mi sono svegliata e sentivo che stavolta avrei fatto bene» dice.
Ha fatto non bene, ma benissimo. Stavolta l’errore è venuto dalle ragazze americane, Bacon e Kessidy, che all’ultimo tuffo erano avanti. Chiara ed Elena sono andate sui trampolini prima di loro: doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato da 62.85 punti per un totale di 285.99. Toccava alle americane e al previsto doppio salto mortale e mezzo avanti con un avvitamento carpiato.
Avessero ottenuto 55.60 il bronzo sarebbe stato loro, il legno azzurro. E invece c’era una sbavatura per le americane (e anche di più) che chiudevano a 54.90, totale 285.39. «Capita» sorrideva Bertocchi ripensando alla sua scivolata. Chiara non capiva bene, «ci hanno battute», «ma no che siamo avanti noi» le faceva Elena, più rapida a far di conto. Già, erano avanti le due italiane, terza medaglia storica nella specialità per l’Italia dopo i due argenti di Tania e Francesca: Parigi val bene un tuffo… L’oro era, come tutti gli altri di questo sport, della Cina, con le ragazze Chang e Chen, che hanno nomi da cartoon e acrobazie da supereroi.
Il Settebello si fa bello
Buona la prima per il Settebello che doppia la Francia: 13 a 6 il risultato finale per i ragazzi di Campagna, con partenza al rallentatore e francesi avanti fino a metà del secondo tempo, 5 a 4, ma poi un parziale di 7 a 1 per gli azzurri e fine del match. Del resto è una caratteristica delle squadre allenate dal coach che sta facendo la gloria azzurra da quasi 15 anni: non parte mai sgommando perché «lunga è la strada per Tipperary…». «Esordio positivo - ha detto Campagna - loro hanno giocato meglio all’inizio, poi abbiamo preso le misure». Ora ci sono Canada e poi Cina per andare al nocciolo della questione, i quarti di finale poi chissà.
Provaci ancora Greg
Altra gara in mare stanotte alle 3 per Paltrinieri che affronterà, insieme con Acerenza, la 5 chilometri: Greg non è in forma, come ha mostrato con il faticato e faticoso quinto posto nella 10 chilometri (vincitore Wellbrock, tedesco, Acerenza quarto) ma sa sempre come inventare il “miracolo”, forza Paltrinieri!