Roma-Sheriff 3-0: a segno Lukaku, Belotti e il giovane Pisilli. Mou chiude al secondo posto (e farà i playoff)

Il peccato originale è da ricercare a Praga, poco più di un mese fa, quando la squadra di Mourinho si è persa e ha perso l’occasione di chiudere la prima fase senza l’assillo, e il pericolo, di giocare il play off per accedere agli ottavi

Giovedì 14 Dicembre 2023 di Alessandro Angeloni
Roma-Sheriff 3-0: a segno Lukaku, Belotti e il giovane Pisilli. Mou chiude al secondo posto (e farà i playoff)

Il miracolo non c’è, non resta che lo spareggio. Il primato del girone, la Roma non lo perde di certo contro lo Sheriff, il peccato originale è da ricercare a Praga, poco più di un mese fa, quando la squadra di Mourinho si è persa e ha perso l’occasione di chiudere la prima fase senza l’assillo, e il pericolo, di giocare il play off per accedere agli ottavi.

Bastava anche uscire sconfitti con un gol di scarto lo scorso 9 novembre in casa dello Slavia, senza farsi ulteriormente del male, andando via dall’Eden Aréna con le ossa rotte e il primo posto regalato agli avversari. Sì, tutto questo è accaduto anche lo scorso anno e la Roma comunque ha raggiunto la finale (poi persa), ma quest’anno il bis si poteva evitare, non sempre ti capita il Salisburgo, e lo “squalo” (così Mourinho definisce le cadute dalla Champions) stavolta può essere grosso (Benfica, Braga, Feyenoord, Galatasaray, Lens, Young Boys e Shakhtar Donetsk).

 

Con lo Sheriff finisce come doveva finire, nessuna sorpresa: i giallorossi vincono facilmente, rincorrendo una goleada che, con un pari contemporaneo dello Slavia, poteva regalare il primo posto. Ma gli avversari cechi chiudono subito il confronto con il Servette (4-0) e il tutto all’Olimpico diventa inutile, il miracolo non c’è, la belle sensazioni durano poco. Mourinho pensa a gestire qualche calciatore in vista della corsa Champions. E contro lo Sheriff s’è visto qualche esperimento, che difficilmente il tecnico ripresenterà a breve. Non sarà facile rivedere Celik come esterno della difesa a tre, tanto per fare un esempio, né sarà abitudine ritrovare Belotti (con lo Sheriff un gol e poco altro) al fianco di Lukaku; è stato sorprendente vedere Sanches in piedi per larga parte della gara (un’ora) e Aouar dinamico come non mai, ma che dura solo un tempo.

La fragilità degli avversari, ultimi del girone con un solo punto, ha fatto la sua parte: la Roma segna due reti nel primo tempo e una nel secondo, senza correre grossi rischi, ma con lo Slavia che largheggiava contro il Servette, non serviva nemmeno tentare la goleada, idea iniziale e unico filo di speranza per il passaggio del turno da primo. Lukaku firma il vantaggio (undicesima rete stagionale, sesta rete di fila in match casalinghi di Europa League) su assist di Zalewski, che “produce” anche il raddoppio di Belotti, il quale ribadisce in rete una palla smanacciata dal portiere dello Sheriff, Koval, sul pallonetto del terzino polacco. Nella ripresa, Mou manda in campo El Shaarawy, Paredes, Pagano, Pisilli, risparmiando Aouar, Sanches, Belotti.

Lukaku sfiora il tris, così come Pagano, il Faraone mostra di avere la gamba giusta, non il piede (pure lui si mangia la rete del tre a zero). Riesce nell’impresa il “bambino” Pisilli, (che ha sostituito Belotti quando la partita era ormai al tramonto) a pochi secondi dalla fine: è il suo primo gol con la maglia della Roma. Lui emozionato, forse è l’unico vero vincitore della serata. La partita è questa, poco più di un allenamento in vista della corsa Champions che passa dal campionato. Ora c’è il futuro, nell’emergenza. E a Bologna senza Lukaku e Dybala servirà qualcosa di diverso. I sostituti dovranno essere all’altezza della situazione. E Mou, se vuole il rinnovo, deve convincere i Friedkin con i soldi che solo il quarto posto potrà portare nelle casse del club. E questo lo sa benissimo anche il tecnico portoghese.

Ultimo aggiornamento: 22:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA