Figc, Sibilia contro Ulivieri: «Non può dare patenti di coerenza»

Lunedì 29 Gennaio 2018
Figc, Sibilia contro Ulivieri: «Non può dare patenti di coerenza»
Cosimo Sibilia, presidente della Lnd e candidato alla poltrona più alta della Figc, non le manda a dire nel suo discorso di presentazione. In particolar modo la sua frusta si scaglia su Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori: «Lei patenti di coerenza non ne puo' dare...».  «Voglio ricordare che un anno fa sono stato eletto alla presidenza Lnd e quindi in Consiglio Fedreale ci  sono da un anno e posso dire, senza essere smentito, che in questo  tavolo sono il piu' nuovo in assoluto. Ho sempre voluto e proposto un accordo - ha 
spiegato Sibilia, vice-presidente vicario della Figc - Ho portato avanti questo progetto, ho visto piu' Gabriele (Gravina, ndr) e Damiano (Tommasi, ndr) che i miei figli per raggiungere questo obiettivo. Sono stato definito il candidato di qualcuno, ma lo  sono solo della Lega Nazionale Dilettanti, che mi ha candidato 
all'unanimita».

«Mi hanno dato del 5 Stelle, ma io lascio fuori la politica, voglio che la nostra federazione sia quella della quinta stella».
Damiano Tommasi, nel suo intervento all'assemblea elettiva della Figc, punta sulla rivincita dell'Italia dopo la «storica» mancata qualificazione al mondiale «Ci riusciremo? Non lo so - ha concluso il n.1 dell'Aic - Vorrei che la nostra prossima federazione abbia la schiena dritta per metterci la faccia dopo Italia-Svezia, cosa che non è stata fatta. Mi auguro che insieme ci riusciremo».


«Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui». Gabriele Gravina cita Ezra Pound presentando la sua candidatura alla presidenza della Figc all'Assemblea elettiva in corso a Fiumicino. «Parlo con il cuore e l'entusiasmo di chi vuole mettersi a disposizione della famiglia federale, la mia seconda famiglia, questo mondo che mi ha dato tanto», dice l'attuale numero uno della Lega Pro. Poi, rivolgendosi all'avversario Cosimo Sibilia, aggiunge: «Hai detto che da trent'anni faccio parte di questo carrozzone, un termine che forse usavi con disprezzo per colpire me, ma questo non deve essere un limite. Lo confesso: da 30 anni sono al servizio del nostro calcio, prima da imprenditore poi da dirigente di lega e poi da dirigente federale che ha saputo mantenere sempre una linea coerente, senza logiche di spartizione».

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