La Juventus passa 3-2 con la Fiorentina:
manca solo un punto allo scudetto

Mercoledì 29 Aprile 2015 di Luca Pasquaretta
La Juventus passa 3-2 con la Fiorentina: manca solo un punto allo scudetto

Ha vinto la Juve, 3-2, ma niente festa scudetto. Sarà per la prossima volta, forse già sabato a Genova contro la Sampdoria. Basterà un punticino a Buffon e compagni per laurearsi campioni d'Italia per la quarta volta consecutiva. Stasera non dipendeva solo dalla banda di Allegri, avrebbe dovuto non vincere la Lazio.

Invece i biancocelesti dopo un quarto d'ora abbondante aveva già archiviato la pratica Parma.

Dunque, spumante di nuovo in ghiacciaia. Non ci resterà tanto, perché Allegri ha voglia di chiudere i conti quanto prima per concentrarsi sulle coppa. La Champions prima, la finale di Tim Cup dopo. La partita è stata divertente, ricca di occasioni, di emozioni e di gol. E' finita 3-2: viola in vantaggio meritatamente su rigore. Netto il tocco di Pirlo su Joaquin in area. La risposta è stato immediata. Punizione di Pirlo e testa di Llorente, che non segnava dal 20 febbraio contro l'Atalanta. Tutto finito? Niente affatto. Prima dell'intervallo cross perfetto di Evra e di testa Tevez, non il suo colpo migliore, ha superato Neto.

Nella ripresa la Juve ha cercato di controllare, di gestire. Banti ha indicato di nuovo il dischetto: fallo di Chiellini su Joaquin. Dagli undici metri Gonzalo questa volta non ha centrato la porta e qualche minuto più tardi Marchisio (per lui 300 presenze in bianconero e giro di campo celebrativo a bocce ferme) ha lanciato Tevez, l'Apache di destro ha fatto secco ancora Neto, non esente da colpe. Per l'Apache sono 28 centri in 42 partite stagionali. Impressionante. Nel finale c'è stat gloria per il nuovo entrato Ilicic che su punizione ha accorciato le distanze.

Ma era troppo tardi, ha vinto la Juve, il traguardo è lì, basta un punto per festeggiare di nuovo. Immancabile la nota stonata: l'atteggiamento degli ultras della Curva Sud: striscioni capovolti e un tempo in silenzio per contro le diffide, gli arresti. Insultate le forze dell'ordine e i giornalisti. Timidi sussulti di dissenso dagli altri settori. Poca roba. Marotta è stato categorico prima del fischio d'inizio: «Abbiamo condannato la violenza nel derby domenica sera, a distanza di alcuni giorni però non sono ancora riusciti a capire chi è stato a lanciare la bomba carta. Forse le telecamere dell’Olimpico erano inadeguate. Così rischiano di essere penalizzati 10.000 spettatori della nostra curva Sud, quando in realtà i presenti erano solo qualche centinaia». Dipenderà da quello che deciderà il giudice sportivo Tosel.

LA CRONACA

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 17:11

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci