Primarie 5 Stelle. Zordan, il programmatore veneto che vuole fare il premier

Mercoledì 20 Settembre 2017 di Alvise Fontanella
Marco Zordan
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Marco Zordan, vicentino, 43 anni, programmatore, per 5 anni assessore a Sarego, il primo comune italiano ad avere un sindaco 5stelle (riconfermato nel 2017) ora si candida premier alle primarie 5stelle. E risponde pazientemente perfino ai giornalisti, quelli che Beppe Grillo vorrebbe «mangiare per avere il gusto di vomitarli». Ma pretendere che critichi Grillo è troppo. «Beppe non le ha mai mandate a dire, da comico e da politico. Ha sempre usato parole forti».

Quindi va bene che insulti chi lavora...
«Non c'ero, non sono informato, non posso giudicare».

Nelle primarie 5stelle lei è in gara con Di Maio. Un ex assessore a Sarego contro il vicepresidente della Camera.
«Ognuno porta le sue esperienze. A Sarego abbiamo lavorato bene, in 5 anni abbiamo ridotto del 60% il debito».

E gli elettori vi hanno confermato. Ma qui si tratta dell'Italia, e di primarie che sembrano una messinscena. Di Maio, pupillo di Grillo, contro sette signori nessuno...
«Lei dovrebbe avere più fiducia nei signori nessuno»
.
Sembrano elezioni fatte apposta per incoronare Di Maio, il nominato da Grillo, senza concorrenti scomodi.
«L'importante è che vinca il M5s, non le persone che comunque dovranno portare avanti il programma votato dalla gente. È la democrazia diretta».
 
Sarà diretta, ma democrazia... A Monza candidate chi ha vinto le primarie con 17 voti, a Genova chi le ha perse con 330, votano solo gli iscritti...
«Non entro in polemiche. Nessuno mi ha invitato a candidarmi, ho deciso io di mettermi a disposizione. D'impegnarmi in prima persona. Per il Movimento e per il Paese. Chi vincerà, non è il problema. Quello che mi spaventa è che metà degli elettori non va a votare».

Per forza, finché gli eletti vengono nominati: da Berlusconi, da Renzi, da Salvini, da Grillo tramite primarie burla...
«La democrazia diretta funziona. Sarà migliorabile magari, nei prossimi anni».

Va bene, lei si candida e il M5s vince, primo partito ma sotto la maggioranza assoluta. Mattarella le affida l'incarico. Tratterà con altri partiti?
«No. Li incontro, gli spiego il nostro programma e chiedo di aderire»

E quelli vi prendono a pesci in faccia, come faceste voi con Bersani...
«Se non si trovano i voti, si torna alle urne».

Cioè l'Italia vota e rivota finché gli elettori non danno al 5stelle la maggioranza assoluta?
«Che c'è di strano? Anche in Spagna hanno votato più volte. Non è mica un dramma. Il Paese va avanti lo stesso».

E nell'improbabile caso che vincesse tale Di Maio?
«Mi metterei a sua disposizione».
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