Ciclismo su pista, la sfida di Ganna: «Ora voglio la Roubaix»

Lunedì 5 Marzo 2018 di Francesca Monzone
Ciclismo su pista, la sfida di Ganna: «Ora voglio la Roubaix»

 Un cognome da predestinato quello di Filippo Ganna, identico a quello di Luigi, di cui però non è parente e che nel 1909 divenne una leggenda per aver vinto il primo Giro d’Italia. Cosi anche Filippo ad appena 21 anni è entrato nella storia di questo sport grazie alla vittoria ai mondiali di pista di Apeldoorn, in Olanda, dove venerdì scorso ha conquistato l’oro nell’inseguimento, bissando così il successo del 2016 a Londra. Nulla intimorisce questo ragazzone di 193 centimetri sempre sorridente, che sogna di vincere presto la Parigi-Roubaix, la classica monumento dove si è imposto da under 23, ma che, al tempo stesso, sa bene di dover ancora imparare tanto per far bene: «Di sogni da realizzare ne ho tanti – spiega il campione di Verbania - e sono tante le corse che mi piacerebbe vincere, come la Roubaix». In Olanda ha incantato il pubblico ed è consapevole di essere stato protagonista di un’impresa incredibile: «Quando ero in pista per la mia gara pensavo solo al dolore che avevo nelle gambe e al fatto che dovevo dare tutto me stesso in quei 4 minuti di corsa. Fondamentali sono stati i miei compagni e Villa che mi incitavano». Una stagione appena iniziata quella di Ganna e che lascia intuire che ancora tanti risultati devono arrivare, senza però esagerare perché di strada da percorrere ne ha davvero tanta: «Correrò la Tirreno-Adriatico e sarò al servizio del mio capitano Fabio Aru, poi andrò in Belgio a fare la Campagna del Nord per fare tanta esperienza e poi correrò il California».
VOLARE IN ALTO
Un giovane che punta in alto con la consapevolezza che deve imparare tanto, come ad esempio correre sul terribile pavé, «un nemico con il quale bisogna prendere confidenza». Questo giovane che corre con la UAE di Saronni è appassionato di boxe, ammira i sacrifici dei pugili, anche se prima di tutto viene il ciclismo. Il suo idolo è Tom Boonen, il campione belga specializzato nelle corse da un giorno e spera di poterlo imitare almeno un po’.
In questa rassegna iridata l’Italia ha chiuso con 6 medaglie, un risultato eccellente che non si vedeva dal 1995 a Bogotà.

I nostri azzurri sono tutti giovanissimi e possono ancora fare tantissimo. Ganna ha conquistato anche il bronzo nel quartetto e poi c’è stato un argento e ancora altri tre bronzi. «E’ stato un mondiale molto positivo, abbiamo portato a casa medaglie praticamente in ogni disciplina in cui abbiamo partecipato e questo vuol dire che il lavoro paga, perché noi grazie anche al nostro tecnico Villa, abbiamo lavorato tanto e vogliamo portare l’Italia il più in alto possibile. Puntiamo alle Olimpiadi di Tokyo e stiamo lavorando per poter vincere medaglie con sopra i cinque cerchi, perché le Olimpiadi sono un’esperienza unica».

Ultimo aggiornamento: 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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