Doping al Tour de France: spunta Aicar, farmaco sciolto nelle borracce della corsa

Lunedì 15 Luglio 2019 di Francesca Monzone
Doping al Tour de France: spunta Aicar, farmaco sciolto nelle borracce della corsa
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L’ombra del doping ancora una volta torna sul ciclismo e lo fa coinvolgendo la corsa più importante al mondo: il Tour de France. Questa mattina la notizia dell’utilizzo di una nuova sostanza, l’Aicar, è stata diffusa dal quotidiano olandese De Telegraaf, che sosterrebbe le tesi di alcuni medici della Wada, riguardo il suo utilizzo nel mondo delle due ruote. La notizia riguarderebbe l’utilizzo dell’Aicar sotto forma di polvere e sciolta nelle borracce di alcuni corridori e usate proprio mentre è in corso la Grande Boucle. 

Le informazioni sarebbero arrivate a De Telegraaf direttamente da persone molto conosciute nel mondo del ciclismo, che avrebbero ammesso anche la difficoltà di rintracciare, sia nelle urine che nel sangue, questa sostanza. Il professor Peter van Eenoo, direttore del DoCoLab di Gand, affiliato alla WADA (L’Agenzia Mondiale Antidoping), conferma di essere stato sollecitato all'inizio di giugno per intensificare le indagini su Aicar. "Non sono sorpreso che Aicar sia usato nel ciclismo", afferma Van Eenoo. "È stata fatta una richiesta per compiere maggiori sforzi per rintracciare il prodotto nel sangue e nelle urine ma poi la cosa è stata messa da parte ". L’Aicar sarebbe entrato nel mondo dello sport già nel 2008, nel nuoto durante le Olimpiadi di Pechino e che poi sarebbe arrivato nel ciclismo a partire dal 2012. 

Questo prodotto, utilizzato ora sotto forma di polvere,  è un agente che aumenta la potenza muscolare bruciando i grassi che, attraverso le sostanze del corpo, provoca un aumento  di globuli rossi e un aumento della combustione di grassi e carboidrati. Nei test di laboratorio fatti sui topi, la capacità di resistenza di Aicar è risultata aumentare non meno del 68% la potenza muscolare. Secondo quanto dichiarato da persone influenti nel ciclismo, al Tour ci sarebbero almeno due squadre che attualmente stanno utilizzando questa polvere, sciolta in acqua, cola e tè e messa poi nelle borracce passate in corsa. 

L’Aicar a differenza di altre sostanze, sarebbe ancora più pericolosa, poiché difficile da rintracciare nell’organismo. Anche l'esperto di doping Douwe de Boer, che controlla i passaporti biologici dei corridori di alcune squadre, non è sorpreso. " Aicar è  il perfetto agente dopante. È una sostanza naturale difficile da rilevare - ha affermato De Boer al quotidiano olandese - Si ha a la possibilità di tracciare la sostanza attraverso l'HDL (parametro di grasso nel sangue), ma nel passaporto biologico, questo è abbastanza difficile. Il pericolo che i ciclisti inizino a prendere l’Aicar, è costantemente in agguato”. Il prof. Van Eenoo, che esegue molti esami su questa sostanza, fa presente come dei valori soglia oggi non ci siano. “La percentuale di prodotto nel corpo può variare molto", avverte Van Eenoo. "Anche le persone che non usano questo farmaco possono avere valori elevati, motivo per cui i valori soglia non sono stati stabiliti. I laboratori possono solo evidenziare la sostanza e solo se il valore oscilla davvero molto possiamo indagare ".

In commercio Aicar è molto facile da reperire, si può ordinare anche  via internet. Il prezzo di 5 mg è di circa 70 euro, il che rende questo farmaco piuttosto costoso. La molecola sarebbe ancora in fase sperimentale, il che significa che ci sono molti rischi associati all'uso. Alcune persone del mondo del ciclismo, avrebbero denunciato  che una squadra world tour, avrebbe dato ai suoi corridori Aicar a loro insaputa.

Purtroppo dopo l’operazione Aderlass, che aveva visto denunciati alcuni sciatori di fondo e alcuni corridori di squadre importanti, chi fa uso di sostanze proibite è diventato  più attento.

Quelle sostanze che prima venivano date in dosi più massicce, adesso sono somministrate in microdosi, in modo da renderne nascosto l’utilizzo. La notizia dell’Aicar si è subito diffusa nel gruppo di corridori impegnati al Tour de France. Alcune squadre avrebbero già parlato, dichiarandosi estranee ai fatti. Attualmente nessuna indagine è stata aperta sulla corsa francese e si aspettano riscontri e comunicazioni dagli enti preposti a vigilare sulla salute degli atleti

Ultimo aggiornamento: 14:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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