Coppa Italia: Torino vola in finale, affronterà Brescia: Cremona e Cantù ko

Sabato 17 Febbraio 2018
La festa di Torino a fine match
E’ la prima volta di Torino in finale, arriva al supplementare, che stavolta penalizza Cremona. La Fiat era la più bella rivelazione della stagione, quinta in campionato, poi le dimissioni di coach Banchi indotte da Francesco Forni, figlio del patron Antonio, avevano guastato la stagione. Charlie Recalcati impatta molto male, dà le dimissioni presto e subentra il vice Galbiati. Male in Europa ma alla grande fra campionato e queste due partite. Sembrava un’altra finale per il ct Meo Sacchetti, è invece l’occasione per Torino, tornata alle emozioni dei primi anni ’80, con quelle 3 semifinali scudetto, con il baby Riccardo Morandotti e il professor Dido Guerrieri. Vincono i gialloblù grazie a Deron Washington e Vujacic, 87-92 dts: i parziali 22-12, 40-40; 61-55; 80-80. Per Cremona, Fontecchio 16 punti, Johnson-Odom 14, D.Diener e Milbourne 11. Per la Fiat, Blue 17, Garrett 16, Vujacic 15.

La partita non è spettacolare, con il 39% al tiro e 36 palle perse dalla Vanoli e il 43% dei piemontesi. La stoppata di Drake Diener su Vander Blue, ultimo arrivato, porta Cremona al supplementari. Lì Torino mostra una grande difesa.
La Vanoli sembrava padrona della semifinale, sul 17-8 di Milbourne e la tripla di Ricci per il +12. L’Auxilium rintra sporcando parecchie conclusioni, due conclusioni pesanti di Blue valgono il sorpasso sul 29-33. All’intervallo si arriva in parità a quota 40, con 22 errori nelle triple, su 27 tentativi. La fisicità di Torino porta al sopravvento nei rimbalzi offensivi, (man) Drake Diener e Odom il 54-50 cremonese, poi il +8. Sono i tiri liberi a tenere i gialloblù in partita, mentre Cremona paga il 4° fallo di Johnson-Odom al 32’. Fontecchio vive un buon momento, la Vanoli raggiunge il +3, Washington e Garrett fanno ripassare Torino. I lombardi sbagliano 3 liberi su 6, a un minuto dalla sirena è parità, Blue sorpassa due volte. Vander dalla lunetta fa 1/2, 80-78, prima del pareggio di Fontecchio a meno 16”.
Blue batte Fontecchio ma si fa stoppare in aiuto da Drake Diener. Nel supplementare, Garrett e Vujacic da tre per il +5, Cremona torna a -1 con Fontecchio ma sbaglierà e allora Washington dalla lunetta la chiude.

L'ALTRA SEMIFINALE
Tre supplementari su 6 partite, alle finali di coppa Italia. Emozioni a non finire, anche nella semifinale tutta lombarda, con un’altalena indicibile e la vittoria di Brescia, impegnata allo spasimo da Thomas e Chappell, Smith e Burns, cui contrappone Moore e la solidità di Landry e Hunt. Il +6 di Brescia diventa 43-39 all’intervallo. Moore offre il +7, Burns e Smith ricuciano lo strappo. Smith avanza, la Germania scatena Michele Vitali per il 63-56. Sul quarto fallo di Cournooh sembra fatta, i 5 punti in sequenza di  Landry, mvp dello scorso campionato, danno il +12. Smith e Thomas, Parrillo e ancora Thomas portano al 74 pari. Moore e Hunt sprecano un libero a testa, non Chappell che impatta a quota 76.

Nel prolungamento esce per 5 falli Smith, si segna poco, a Cournooh risponde la tripla frontale di Luca Vitali, 79-81. Il possesso decisivo arriva dal quinto fallo in attacco, non proprio evidente, di Burns, da una persa di Thomas. Gliela ruba Luca Vitali, che non finisce mai, è il miglior spot per la pallacanestro. A 14” dalla fine Brescia è avanti di 2 punti e doma i brianzoli, che avevano strabiliato azzerando Milano.
Gioisce la presidentessa Graziella Bragaglio, vogliosa di alzare un trofeo, com’era riuscito alla collega di Reggio, la supercoppa, due anni fa. Landry azzecca i personali per l’83-79 e quando Cournooh sbaglia la tripla è davvero finita, nonostante un altro canestro pesante. 87-82, è la prima finale nella storia di Brescia, arrivata al top con Bill Laimbeer e Ario Costa, a fine anni ’70. 

La Leonessa si presenta da favorita, con molte più certezze rispetto a Torino, con i fratelli Vitali sorprendenti. Michele si è preso lo sfondamento decisivo: “Di istinto e furbizia, su Burns”. Coach Andrea Diana: “Complimenti a Cantù per lo stoicismo. Siamo rimasti sempre lì, anche con brutte percentuali al tiro”.
Marco Sodini va a salutare i tifosi canturini: “Non molliamo mai, come gli Eagles”. Burns e Chappel sono gli ultimi ad arrendersi, la Germani si era fatta riprendere al 40’, al 45’ esulta.

La finale è alle 18, su Raisport e sempre al Mandela forum di Firenze. E’ naturalmente inedita, per due squadre mai vincitrici. Si torna indietro di tre anni, quando Sassari vinse a Reggio Emilia il suo unico scudetto, fra squadre alla prima finale. I presidenti Petrucci e Bianchi, di federazione e Lega, sono accanto. Il basket ha già vinto, anche l’Italia con i Vitali.
Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci