Ieri correva il 14esimo anniversario della morte di Marco Pantani, trovato senza vita il 14 febbraio del 2004 a Rimini. Nella puntata di ieri sera, Le Iene hanno rivelato qualcosa di tremendo per quanto riguarda il periodo più difficile della vita e della carriera di Pantani, la squalifica dal Giro d’Italia nel 1999.
In un ampio servizio, Le Iene rivelano “come è stato incastrato Pantani all’antidoping a Madonna di Campiglio”. Quando il Pirata era in maglia rosa ed era ad appena due giorni dalla vittoria nella corsa a tappe, gli fu infatti riscontrato un valore di ematocrito superiore al 50%, e scattò la squalifica: il controllo fu fatto dall’equipe dell’ospedale Sant’Anna, certificata dall’Uci e capeggiata da Eugenio Sala.
GUARDA IL SERVIZIO (Iene.it)
Le Iene attaccano quell’analisi e la procedura utilizzata: Pantani, secondo il massaggiatore di Pantani (intervistato nel servizio) si era fatto un auto-controllo nella sua camera d’albergo la sera prima, e il valore di ematocrito era 48. Sei ore dopo la squalifica, un altro controllo in ospedale a Imola: il valore era sempre 48. Le Iene hanno provato a rintracciare i tre medici dell’equipe, compreso il dottor Sala, che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Gli altri due medici hanno invece respinto ogni sospetto.
Un medico di Milano però - intervistato da Le Iene - spiega come sia possibile alterare una provetta di sangue appena prelevato: si può fare, in maniera anche abbastanza veloce, per avere valori differenti. Da qui la denuncia choc del servizio: resta da capire perché il ciclista romagnolo sia stato “incastrato”, rovinando la sua carriera e la sua vita, fino a quel tragico epilogo in una stanza d’hotel a Rimini.
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