Mondiali, Mario Sanzullo è argento nella 5 chilometri con il 10 di Maradona

Sabato 15 Luglio 2017 di Piero Mei
Mondiali, Mario Sanzullo è argento nella 5 chilometri con il 10 di Maradona

Il numero 10 di Maradona brilla d’argento sui bicipiti di Mario Sanzullo e sulle acque calde (24 gradi) e calme del Lago Balaton, a un’ora e mezzo di girasoli che tenevano la testa bassa per via delle nuvole e di qualche spruzzo di pioggia, da Budapest: lì s’è svolta la prima gara dei mondiali di nuoto e, nell’assegnazione delle medaglie, l’Italia s’è presa quella del secondo posto grazie a un giovane nuotatore, il napoletano Mario Sanzullo.

IL RAGAZZO CHE FU GETTATO A MARE
Sanzullo nuotava in piscina (15.30 il riferimento sui 1500) e aveva perfino un po’ paura del fondale del mare, quando faceva il bagno verso il largo. Ma a 16 anni il suo allenatore di allora lo convinse, o costrinse, a tuffarsi fra le onde anziché fra le corsie. Lo fece ed eccolo qua, a ventiquattro anni, vicecampione del mondo nella gara più breve. “L’hanno scelta per me i tecnici, e avevano ragione” dice Sanzullo alludendo al fatto che le tre gare di fondo dei campionati italiani le ha vinte tutte e tre lui: sul lago di Bracciano. Evidentemente è “marinaro” di nascita, ma gli va meglio altro: anche a tavola, la piazza più amata confessa essere la margherita.

IL FINALE
Sanzullo è uno che “tiene il ritmo” e poi nel rush dà tutto: l’ha fatto anche stamattina, dopo che l’ungherese Rasovszky aveva cercato la gara veloce, come del resto sempre più sta diventando la 5 chilometri in acque libere. Gli sono andati appresso; i nostri due ragazzi, su 62 che si erano tuffati (solo uno non ha finito), si tenevano in quota pronti allo sprint che decide, che è sempre, quale che sia la distanza dalla partenza, l’ultimo chilometro.
Qui l’interessante giovanissimo Andrea Manzi, napoletano anche lui e non ancora ventenne, si produceva in un bel ritorno che l’avrebbe portato al sesto posto finale. Mario Sanzullo faceva finta di non sentire la fatica, stringeva i denti, si diceva “è l’ora di dare tutto”, riguadagnava posizioni e si trovava al secondo posto.
Guardava avanti e giudicava il francese Olivier non più raggiungibile; guardava indietro e giudicava l’inglese Shuttleworth non più pericoloso. Il secondo posto era sicuramente suo e lo tenne fino in fondo, arrivando a respiro ansimante ma larghissimo sorriso.

DEDICHE E ALTRO
“Che fatica!” erano le prime parole del fresco argento; “Però mi sentivo subito bene, mi sento molto bene. Grazie a tutti, al mio allenatore Emanuele Sacchi con cui lavoro da due anni, alle Fiamme Oro, grazie a tutti quelli che mi seguono. Manzi? Dovevamo vederci in gara ma non c’è stato modo: c’era un po’ di casino” dice, abbracciando l’amico che gli sorride a fianco sotto i capelli ossigenati dalla cerimonia dell’immatricolazione.
Altro il futuro: alle Olimpiadi si fanno solo 10 chilometri. “Lui è bravo anche lì” sorride Sacchi, ma Sanzullo pensa a qualcosa di più immediato, come la staffetta.

GARA NUOVA
E’ in programma una novità: la staffetta mista, due uomini e due donne, 1250 metri ciascuno, in ordine sparso a scelta del cittì. “Spero che questa gara me la facciano fare” lancia la sua proposta Sanzullo; il cittì Giuliani dice che deciderà all’ultimo momento, la gara è il 20 luglio, la rosa è ampia. E anche si discute su come saranno fatti i cambi: dal blocco come nel nuoto o liberi come nella 4x400 dell’atletica.

IL RAGAZZO MARIO
E il tempo libero? “Quello di solito mi riposo: io mangio, nuoto e dormo” racconta con aria furba Sanzullo, che si dichiara single, e dunque porte aperte... Difetto e qualità che si riconosce? “La testa in entrambi i casi: a volte mi aiuta, a volte mi molla”. Sul lago Balaton l’ha aiutato- 54.31.4 il tempo dell’Allons Enfants di Olivier, ma il prossimo Fratello d’Italia ha nuotato in 54.32:1. Per Manzi 54:47:6.

RACHELE IN ACQUA
Domani sul lago Balaton “che è quasi casa mia: ci ho gareggiato quattro volte”, toccherà a Rachele Bruni (con la Bridi) nella 10 chilometri.

E’ la gara olimpica che l’ha vista argento a Rio: “Qui è pure più difficile”, a Rio erano 26, qui più di 60. “E dicono che sono tutte agguerrite, ma sono agguerrita pure io: è l’unica medaglia che mi manca e ne ho voglia”.

Ultimo aggiornamento: 15:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA