High diving, De Rose debutta con un nono posto: «Siamo opere d'arte»

Venerdì 28 Luglio 2017 di Piero Mei
High diving, De Rose debutta con un nono posto: «Siamo opere d'arte»

BUDAPEST Alessandro De Rose, con il suo “carico” di tatuaggi che gli lasciano meno d’un centimetro quadrato di pelle ancora libero, sale i più di 100 gradini che lo portano all’altezza di 27 metri, come a un nono piano senza ascensore. Si guarda intorno, tra le nubi di Budapest in un cielo alla Magritte. A destra vede il biancore del Palazzo del Parlamento, simbolo della città come il Colosseo, San Pietro, Castel Sant’Angelo e via raccontando Roma; a sinistra il Castello dei re d’Ungheria, tra i quali furono Santo Stefano e Mattia Corvino, che adesso sono nomi di battelli da trasporto fluviale; davanti è quasi ancorata una gigantesca chiatta che fa da tribuna del pubblico; i traghetti e i motoscafi rallentano, galleggiano quanto basta per consentire ai viaggiatori di vedere un tuffo.
 

 

Alessandro butta da lassù l’asciugamano: così capisce anche se c’è vento e in che direzione soffia; fa un cenno d’intesa a spruzzatori che sono aggrappati al bordo della piscina rotonda (15 metri di diametro, 6 metri di profondità) dalla quale emerge una bolla d’acqua che sarà lui a dover centrare per non finire a ossa sparpagliate dentro l’acqua, due sommozzatori sempre pronti a raccogliere gli eventuali pezzi. Gli spruzzatori fanno il loro lavoro, che è quello di dare acqua alle pompe, che increspino la superficie e rendano distinguibile il fondo dal sopra e così consentano al tuffatore di percepire la distanza reale del punto verso il quale “puntare” i piedi, giacché arrivare con altre parti del corpo, oltre che pericoloso, è anche proibito dalle regole.

De Rose si tuffa: prende 68,5 punti, è nono; al secondo tuffo ne prende 101,05 e dunque il totale, al “fermo tuffo” è di 169.65. Il posto è sempre il nono. Mancano, e avverrano domenica, uno o due tuffi: se dopo il primo De Rose sarà ancora tra i primi 12, ne avrà un altro che stabilirà la classifica dell’high diving. Attualmente questa graduatoria vede al primo posto l’inglese Gary Hunt, al secondo il ceco Navratil, che nelle gare da spettacolo, quelle del circuito Red Bull, tra scogli, torri, merli e finire a mare, lago o canale. Il 43enne Orlando Duque, che per primo vinse il titolo mondiale dalla torre metallica a Barcellona 2013, è sesto. 

Parole di De Rose: «Tuffarsi così è come offrire un’opera d’arte al pubblico: ha però bisogno di una bella cornice, e il Parlamento di Budapest è splendido». Il tuffo dura circa tre secondi. «Anche Klaus Dibiasi aveva questa curiosità: la prima volta che è venuto a vederci tuffare ha preso il cronometro ed ha dato il responso, due secondi e sei decimi». 

Ultimo aggiornamento: 18:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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