Mondiali, doppio argento per l'Italia: Minisini-Flamini e secondo posto di squadra

Lunedì 15 Luglio 2019 di Piero Mei
Minisini-Flamini d'argento nel sincronizzato

Argento più argento. E venne il giorno del nuoto sincronizzato ai mondiali di Gwangju: anche l’Italia come squadra conquista una medaglia, ed è la prima della sua storia come team. In una gara del tutto nuova che si chiama Highlight Routine e che propone elementi classici (4 spinte, una connessione che sarebbe un teniamoci stretti, e un flot, il fiore sull’acqua) ma soprattutto spettacolo. E per le ragazze divertimento, tanto che i loro sorrisi solitamente simili a quelli che si stamperebbero in 3d, ivengono alla fine sorrisi veri di bella gioventù.

DIECI RAGAZZE
Dieci ragazze possono bastare per un argento storico: si chiamano, in ordine alfabetico, Beatrice Callegari, Linda Cerruti, Costanza di Camillo, Gemma Galli, Alessia Pezone,  Federica Sala, Domiziana Cavanna, Francesca Deidda, Costanza Ferro ed Enrica Piccoli. Della rosa fanno parte, e qui erano riserve giacchè di possono schierare da 8 a 10 concorrenti in vasca, Marta Murru e Francesca Zunino.

IL DRAGONE ITALIANO
Le ragazze strizzano l’occhio al pubblico coreano, indossando cuffie che ricordano la testa dell’icona preferita da queste parti, il dragone, che fu la trasformazione di un re che si fece portare sul mare d’Oriente per difendere la penisola dai giapponesi. E’ un dragone triplo, uno del cielo, una della terra e uno del mare. Nella coreografia a secco è ben visibile, come quei giocattoloni che frequentano le feste cinesi.
In acqua è un’altra musica: è quella di “Flags of Our Fathers”, il film con cui Clint Eastwood ha ricordato i marines che piantarono stelle e strisce a Iwo Jima, e l’immagine è una delle più conosciute della Seconda Guerra Mondiale, insieme con il bacio di Times Square.
Le azzurre sono bravissime; si tuffano, volano, si allungano e accorciano, fanno gruppo; è, dirà Linda Cerruti “come avere una testa e venti gambe”.

IL FINALE
Il punteggio assegnato all’Italia è di 91.7333; le spagnole di Ona Carbonell, la star che ha vinto medaglie mondiali in acqua tutto compreso (22 con questa) meno solo di Phelps e Lochte, con 91.133 erano già dietro; l’Ucraina che faceva involontariamente la parte dell’assente Russia, era già avanti con 94.500. Mancava il Canada che però finiva sotto i 90. Le “draghette” azzurre potevano festeggiare liberamente, circondato di applausi ed altre felicità le loro “tecniche”, il cittì Patrizia Giallombardo e Roberta Farinelli in particolare.

LO SPETTACOLO
Questa nuova invenzione scenica è una ulteriore avanzata verso lo sport spettacolo: ne sarebbero felici Annette Kellerman, la prima a esibirsi in una vasca di vetro a inizio Novecento, o Esther Williams, indimenticata protagonista di “Bellezze al bagno”, o, da noi, Madame Cucchetti, un’istituzione del settore. Ma non è spettacolo e basta, pure se le prime concorrenti, le francesi, si sono esibite con la musica del cancan, “viva gonne e giarrettiere”. L’impegno fisico deve essere madornale quanto ad allenamenti, concentrazione, sincronia. Perché mettere insieme due persone non è facile, metterne dieci ancora di più. Però appena ha saputo che c’era questa gara Linda Cerruti ha chiesto: “Posso farla anch’io?”. Una più, una meno… Qui con tutte le finali le toccano 15 performances…

Ultimo aggiornamento: 14:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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