Dream team, argento e rimpianti: l'Italia del fioretto femminile si arrende alla Russia

Lunedì 22 Luglio 2019
Alice Volpi in azione in finale contro la Russia
E’ come una finale olimpica, perde l’Italia, alla golden stoccata, al supplementare. Perde per un torto arbitrale, per un cartellino rosso che più fiscale non si può, rarissimo in un mondiale o alle olimpiadi, tantopiù su un punto chiave. Le azzurre erano avanti, avevano praticamente vinto, a una manciata di secondi dalla fine e invece quel colpo a tavolino a favore di Inna Deriglazova riscrive la storia di una finale vinta.

E’ comunque il primo argento dei mondiali di Budapest, speriamo non nell’unica finale, domani i fiorettisti e le spadiste, al solito come minimo per il podio.

«Alice guarda i gatti…», la Volpi rimanda alla canzone di Francesco De Gregori e poi c’è Alice, l’ex di Riccardo Fogli, per Elisa, ovvero Di Francisca.

Arianna, invece, ha perso il filo, si è persa Teseo, nonostante sia qui il suo Teseo, ovvero il marito, tecnico della Spagna. E forse hanno ragione i federali a osteggiare il suo bis olimpico, rischia di snaturarsi, tirando anche di sciabola, il suo braccio sinistro attacca a vuoto, il differenziale è di meno 6 stoccate. Alice è da campionessa mondiale uscente, ne piazza 5 a Zagidullina, la russa debole, e impatta con la Deriglazova, la migliore nel dopo Vezzali. Alice rimonta, +4 alla Ivanova, altro anello debole delle ex sovietiche: da -2 a +2 al penultimo assalto.

E lì tocca a mamma Elisa, tonicissima, addominali di ferro, visti in zona Italia, in pista. Elisa avanza di uno con Zagidullina, una ne concede a Ivanova e poi chiude. Chiude con Imma, che l’ha battuta a Rio, in finale, e in semifinale venerdì. Avanti di due, si fa riprendere a quota 40, la mette a 14” dalla fine. E’ nostra, sarebbe nostra. “Il nemico è vinto, è sconfitto, è battuto, dietro la collina”, arriva un’altra musica di De Gregori. In realtà c’è spazio per un’altra stoccata a testa, in mezzo il cartellino giallo e poi il rosso, valso la stoccata contro decisiva.

«Il fatto grave - argomenta il ct Sandro Cuomo, napoletano - è che l’arbitro rifiuta di guardare il replay. Nella scherma la tecnologia c’è da un decennio, siamo stati fra i primi, un’occhiata avrebbe tacitato le nostre proteste. Non si è coperta il bersaglio con la mano, si può fare finchè il match riprende».

E’ l’arbitro romeno Gheorghe a indirizzare all’overtime, a far imbestialire il vicepresidente federale Paolo Azzi, che dalla tribuna scende a parlare con l’arbitro. I toni sono accesi, il ct Andrea Cipressa aveva capito subito l’assurdità del provvedimento, si è alzato inveendo, accanto c’è Giovanna Trillini che alla fine va dal presidente di giuria a fa pollice verso. Scandaloso. Scandaloso, scandaloso. Fossimo nel calcio si andrebbe avanti per giorni, qua invece neanche il ricorso farebbe cambiare il risultato, non si può rigiocare, sarebbe bello.

Bello è stato il pregara, la relativa tranquillità delle azzurre, vedere Arianna duellare con il marito allenatore, Alice tranquilla, mentre Elisa era sparita. Palumbo non entra, è giovane, Cipressa scherza sino all’ultimo, per allentare la tensione. Il presidente dei medici internazionali, Foti, è con il clan italiano, insomma c’erano tutti gli ingredienti per portare a casa il titolo. E’ ancora, invece, di Deriglazova e compagna. Bionda, occhi azzurri, vuole festeggiare eppure ci racconta. “Felice per l’accostamento con Valentina Vezzali, non so se sarò portabandiera. Lei ha vinto tanto più di me”. Su Di Francisca: “Non esistono segreti per batterla, neanche per superare le italiane, serve allenarsi, concentrazione e altro”.

Mamma Elisa rosicherà, lei è la donna del mondiale, doppio oro, come il coreano Ho. E ricostruisce il cartellino rosso. “Elisa si è messa a parlare con l’arbitro, senza permesso, non si può fare, di qui l’ammonizione. E poi ha coperto il bersaglio”. Per lei è giusto così. Vista da bordo campo, in mezzo a pochi italiani, mica tanto. L’anno prossimo ci saranno solo gli Europei. Ritroveremo Italia-Russia probabilmente in finale olimpica. “E lì - chiosa Inna la killer - serviranno le stesse armi di oggi, di sempre”.

Intanto, la Russia guadagna la prima posizione nel medagliare, con 2 ori, 3 argenti e un bronzo. L’Italia è regina dei podi, 7, ma opachi.
 
Ultimo aggiornamento: 20:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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