Nuoto, Europei: Paltrinieri e Acerenza in finale nei 1500 stile

Sabato 4 Agosto 2018 di Piero Mei
Nuoto, Europei: Paltrinieri e Acerenza in finale nei 1500 stile
GLASGOW Da Miressi a Paltrinieri la mattinata del nuoto agli Europei di Glasgow, aspettando le finali del pomeriggio con Simona Quadarella, Fabio Scozzoli, Ilaria Bianchi ed Elena Di Liddo e con la 4x200 mista: ci sarà anche Federica Pellegrini. Ed entrerà anche Filippo Megli nei 200.

IL NUOTO CHE AVANZA
Alessandro Miressi, il pennellone torinese (Moncalieri) che ieri ha stampato la frazione d’argento nella staffetta veloce con un 46.99 poco visto nella storia del nuoto azzurro se non quando ci si vestiva da natanti con il costumone, s’è presentato ai blocchi della gara regina, preliminari dei 100 stile libero.

C’era un derby da Champions all’italiana: i quattro d’argento, i tre ragazzi che scalpitano più Luca Dotto capitano e campione in carica nell’individuale. Il crono promuoveva due, Miressi che con 48.53 è stato il migliore degli azzurri, e Dotto, 49.13, secondo del poker. Saranno loro a giocarsi l’accesso in finale nelle semifinali del pomeriggio, mentre sono furi Lorenzo Zazzeri, Zazzart per chi sa di arte e di web, e un delusissimo Ivano Vendrame. Il ruso Morozov è fuori per l’abbondanza di russi.

“NON MI SONO SCORAGGIATO”
E’ una frase di Miressi. Perché scoraggiarsi? “Forse perché il tempo è grigio” scherza. Poi fa il serio: “Sono in gran forma, quattro mesi fa se facevo 48.5 uscivo dalla vasca che ero morto. Ora mi sento bene, scivolavo in acqua. Il Sette Colli, che era una specie di finale mondiale, mi ha dato sicurezza”.

LA STORIA SONO LORO
Nessuno toglierà ad Alessio Proietti Colonna (soddisfazione: primato personale), a Matteo Ciampi, a Stefania Pirozzi ed a Margherita Panziera il primato raggiunto: che è quello di essere stati i primi azzurri a disputare una gara nuova, la 4x200 stile libero mista che finora non s’era mai vista e che nel pomeriggio dovrebbe vedere la “discesa in acqua” anziché in campo di Federica Pellegrini a dare una mano sulla distanza del cuore.

La gara strizza l’occhio allo sport che sta inventando il misto dove non era e sostenendolo dove già viveva. I puristi storcono la bocca e difendono l’apartheid dei sessi, i nuovisti plaudono. Gli atleti, che poi sono (o dovrebbero essere) i più ascoltati, si divertono ed affrontano queste novità con leggerezza. La connessione fra sessi rende più allegri, maggior voglia di conquistarsi e conquistare. Certo, tutti lo stesso stile è meno “casinaro”: il mischione di stili (4) e sessi (2) è perfino più tech necessitando di algoritmi per stilare le formazioni.

Comunque erano nove le squadre iscritte, l’Italia è quarta, la Russia è prima. Stefania Pirozzi alla fine si sentiva molto meglio: aveva avuto una nottata movimentata per questioni di stomaco: “Se mi fanno fare la finale, ora mi sento bene”; Margherita Panziera era felice d’essere entrata in pieno clima europeo (lei ha le gare del dorso) e poi, diceva, “sono pure andata sotto i due minuti”.

FENOMENO UNGHERESE E RAGAZZO D’ITALIA
Kristof Milak, ungherese, fa il miglior tempo, 1:54.17 nei 200 farfalla; è un ragazzino e per i primi 100 nuota sotto il record ‘Europa; i magiari sono tanti e anche qui l’abbondanza fa una vittima illustre, Laszlo Cseh. Gli italiani sono due, e passano il turno entrambi, Berlincioni e Federico Burdisso.

Quest’ultimo è del 2001, millennial o billennial scegliere la definizione. Un passo per volta, punta all’ingresso in finale. E’ di Pavia ma vive e studia con il fratello a Plymouth in attesa di varcare l’Atlantico ed iscriversi, borsa di studio sportiva, ad una università americana, in qualche ramo dell’ingegneria giacché le materie scientifiche sono il suo pallino. In Lombardia aveva qualche problema ad allenarsi: piscina a 45 chilometri e doppia seduta pressoché impossibile date le distanze. Qui a Glasgow obiettivo è la finale, magari conil record italiano.

BENE LE RANE D’ITALIA
Arianna Castiglioni e Martina Carraro vanno avanti nei 100 rana: entrambe in semifinale, dove avranno fra le altre la Meilutyte, che da bambina commosse il mondo vincendo a Londra 2012, e la Efimova, la russa che invece il mondo ha fatto infuriare essendo stata pizzicata più d’una volta con qualche frutto proibito dalle regole dell’antidoping.

Tra le ragazze di buon mattino si segnala l’inglese Goergia Davies, record europeo nei 50 dorso già dai preliminari, 27.21, in una gara che ha visto qualificarsi anche le nostre Scalia e Zofkova.

E POI GREG
L’ultima gara della mattina era la batteria dei 1500 uomini, due heats: Paltrinieri era nel secondo. Ha chiuso in 14:54.85, quarto crono del summary nel quale “siamo tutti lì” commenta Greg quando mette i piedi per terra. “L’Europeo ormai è un mondiale, tutti i migliori sono europei”. Domani? Non è un altro giorno, ma “un’altra gara” dice. “Cercherò di partire più forte, cercheranno tutti; per oggi va bene così, sto bene, non volevo strafare e così ho fatto; sarà una gara da impostare diversamente; quelli che hanno fatto tempi migliori sono i più temibili, naturalmente”. Joly, il francese che è primo, si è allenato in Italia. “Sì, un paio di settimane, si vedeva che andava forte”. Romanchuk dopo la vittoria nei 400 stile libero ha detto ‘l’importante è vincere i 1500, voglio vincere quelli’; “Anche io” dice Greg.

Arriva il suo tecnico Morini e se lo porta via: “Se lo tenete mezz’ora per una batteria, quando vince che si fa?”. Il Moro aveva nuotato a secco mimando le bracciate per tutta la batteria: “Lo vedevo” sorride Greg. Si è qualificato per la finale anche Domenico Acerenza e il nuoto di lunga gittata ha oggi un appuntamento clou: alle 17 Simona Quadarell è in finale negli 800.

Risultati e programma completo sul sito www.federnuoto.it
Ultimo aggiornamento: 13:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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