Sale sul ring per la prima volta ma va in coma per i colpi alla testa: pugile muore a 22 anni

Venerdì 25 Novembre 2016 di Rachele Grandinetti
Al momento del decesso il padre ha deciso di donare gli organi del ragazzo
È finito in tragedia un incontro di boxe lo scorso sabato: Kuba Moczyk, polacco trapiantato in Gran Bretagna, è salito sul ring per il suo primo match ma non è andato oltre il terzo round. L’avversario lo ha messo ko. Al di là del cartellone, sono stati i colpi inferti sulla testa e le ferite che gli hanno fatto perdere completamente i sensi. Il pubblico di Great Yarmouth era lì per assistere ad un combattimento e invece ha assistito all’inizio della fine della vita di un 22enne. Il giovane è stato immediatamente trasportato al Paget Hospital James a Gorleston dove i medici non hanno potuto che constatare uno stato di coma. Kuba ha vissuto nell’incoscienza, attaccato ad un respiratore per cinque giorni. Poi la stampa inglese ha dato l’annuncio: il pugile è morto.





I ripetuti colpi alla testa dell’avversario 17enne gli hanno procurato un danno cerebrale fatale. Un portavoce dell’ospedale ha raccontato che al momento del decesso il padre era al suo capezzale ed ha deciso di donare gli organi del ragazzo. Great Yarmouth Borough Council ha confermato che il luogo dove è avvenuto il combattimento aveva la licenza per organizzare eventi di pugilato. Tuttavia, si legge nel comunicato, «spetta agli operatori degli eventi garantire salute e sicurezza oltre alla valutazione dei rischi in corso e di ciò che ne consegue». Il Tower Complex, luogo dell’incontro maledetto, per il momento non rilascia alcun commento.
Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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