Lazio, la festa diventa guerriglia: 8 agenti feriti, un arresto e tre denunce

Mercoledì 9 Gennaio 2019
I tifosi festeggiano i 119 anni della Lazio, tensione con la polizia a Prati

Una azione violenta, di guerriglia urbana, nel cuore di Roma e contro le forze dell'ordine. Una manifestazione pacifica, la celebrazione dei 119 dalla fondazione della Lazio, che si trasforma in una sorta di battaglia tra le strade del quartiere Prati.

Tutto è accaduto nel corso della scorsa notte. Poco dopo la mezzanotte un gruppo di 300 di tifosi, a volto coperto, si è staccato dai circa 2500 presenti in piazza e ha iniziato a lanciare bottiglie e altri oggetti contro la polizia che ha risposto con cariche, lacrimogeni e idranti. Il bilancio parla di 8 poliziotti feriti (prognosi dai 4 ai 20 giorni), un arresto e tre denunce. 
 

Ancora una volta, così come è accaduto a Milano nel prepartita della sfida del 26 dicembre tra Inter e Napoli, intorno a vicende calcistiche si scatenano dinamiche che nulla hanno a che vedere con lo sport e con il tifo sano. La Procura ha avviato un fascicolo in cui si ipotizzano i reati di violenza privata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. A piazzale Clodio si attende una informativa della Digos. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. L'arrestato, Simone Donati di 33 anni, è stato bloccato nel corso della mattinata al Pronto soccorso dove si era recato per farsi medicare.

Nel corso del processo per direttissima il giudice ha convalidato l'arresto ma non ha emesso misura cautelare e quindi l'uomo è tornato libero. Per tutti i denunciati è scattato il Daspo. Su quanto accaduto è intervenuto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, affermando che gli arrestati debbano finire «giustamente in galera». Dal canto suo il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha definito gli autori del blitz «pseudo-tifosi». «Io rispondo dei comportamenti della società, non dei singoli comportamenti di "pseudo-tifosi" - ha commentato Lotito - come ha detto il ministro Salvini la responsabilità è personale». E ancora: «per me i tifosi sono quelli che partecipano in modo appassionato alla vita della squadra del cuore nel rispetto delle regole, tutto gli altri fanno delle scelte diverse e ne risponderanno».

Per i rappresentati sindacali delle forza dell'ordine, quanto avvenuto questa notte nelle strade della Capitale, «sono la dimostrazione evidente che la violenza degli ultras non è semplicemente legata alla rivalità tra tifoserie - afferma il portavoce dell'Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Girolamo Lacquaniti - o incontri a rischio ma si tratta di condotte criminali che cercano di condizionare lo Stato e le istituzioni dello sport». Per il sindacalista «ieri i tifosi non avevano sul posto rivali da fronteggiare e avrebbero dovuto solo dare sfogo alla loro fede calcistica e invece, in assenza di qualunque provocazione e senza alcun motivo, hanno deciso di attaccare lo Stato, che in quel momento indossava le uniforme dei poliziotti».


 

Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 07:52
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